“La Commissione esteri della Camera ha espresso il suo parere favorevole su tre importanti provvedimenti di carattere finanziario: il Rendiconto per l’amministrazione dello Stato per il 2015, l’Assestamento di bilancio del 2016 e la Tabella n. 6 sullo stato di previsione del Ministero degli esteri per il 2016. Per quanto ci riguarda, questo passaggio ci offre importanti riferimenti. Il primo è che per gli ultimi due anni si conferma il trend di recupero, anche se in cifre assolute compatibili con l’attuale situazione delle finanze dello Stato, della spesa del Ministero degli esteri, dopo le forti riduzioni degli anni passati. Siamo ai primi passi, ma indubbiamente questa è la strada da percorrere. I maggiori investimenti vanno alla cooperazione allo sviluppo, che dopo la fresca riforma entra finalmente a regime, contribuendo al rilancio di un ruolo attivo dell’Italia soprattutto nelle aree in sviluppo, che sono anche quelle nelle quali è importante, nella situazione di forti tensioni internazionali che attraversiamo, che il nostro Paese dia di sé un’immagine collaborativa e solidale”. Così in una nota congiunta i deputati eletti all’estero del PD, Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta, Tacconi.
“Il secondo è che nei documenti approvati vi sono importanti segnali dell’attenzione che il Governo sta manifestando su alcune questioni riguardanti gli italiani all’estero. Questioni di grande sensibilità per le nostre comunità e per le loro rappresentanze e da noi costantemente evocate e riproposte in sede politica e parlamentare. Nell’Assestamento, infatti, è certificato il reintegro di 2,6 milioni di euro per i corsi di lingua e cultura italiane all’estero promossi dagli enti gestori. Non era scontato, anzi era difficile ottenerlo per via dei persistenti problemi finanziari e nonostante il leale impegno del Ministro Gentiloni e del Sottosegretario Amendola, manifestato per la prima volta, all’indomani della legge si Stabilità, proprio in risposta ad una interrogazione presentata dal collega Tacconi e da tutti noi. È avvenuto, e questo è positivo non solo per evitare che il sistema di promozione linguistico-culturale regredisca, ma anche per preparare posizioni più solide per dare la stessa battaglia in occasione della prossima legge di Stabilità”.
“Nella relazione ai provvedimenti e nel parere espresso a maggioranza dalla Commissione, inoltre, viene ripreso un impegno sul quale stiamo concentrando da qualche tempo molte energie, quello di stabilire per legge l’attribuzione dei proventi delle percezioni consolari, in particolare quelle dei 300 euro per le richieste di cittadinanza, al Ministero degli esteri perché siano utilizzate per il rafforzamento dei servizi ai nostri connazionali residenti all’estero e, in consistente percentuale, siano destinate ai consolati percettori dove più gravi sono le giacenze e le lentezze per le pratiche di cittadinanza. Si tratta di passi in avanti – concludono i deputati – che consentono di far maturare il livello di sensibilizzazione sulle possibili soluzioni da dare alle questioni aperte e di continuare sulla strada di un progressivo e concreto riconoscimento del ruolo e delle attese degli italiani all’estero”.
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