Lingua e cultura italiana, un tesoro che andrebbe maggiormente valorizzato. Invece lo Stato italiano continua a tagliare. E ancora una volta viene preso di mira il Sistema Italia nel mondo. Il governo ha intenzione di ridurre ulteriormente i fondi destinati al capitolo cultura. L’allarme lo hanno lanciato gli enti gestori della Svizzera. Su ItaliaChiamaItalia abbiamo già commentato: a che serve organizzare eventi tipo gli Stati Generali della Lingua Italiana nel Mondo se poi alle buone intenzioni non seguono i fatti? L’esecutivo anziché investire di più nella diffusione della nostra lingua oltre confine, riduce i già miseri fondi a disposizione. Ma che cos’hanno nella testa questi nostri governanti?
I senatori eletti all’estero hanno già presentato una interrogazione al ministro degli Esteri Gentiloni. Per Aldo Di Biagio, senatore Ap eletto nella ripartizione estera Europa, “la riduzione operata dal Maeci sui contributi agli enti culturali all’estero per i corsi di lingua e cultura italiana risulta a dir poco incomprensibile”. Secondo i deputati eletti oltre confine del Partito Democratico “il rischio da scongiurare in tutti i modi possibili è che la rete di promozione della lingua e cultura costruita negli anni subisca un arretramento irreversibile. Ne va dell’interesse non degli enti gestori, ma dell’Italia”. Anche i dem si sono rivolti al ministro Gentiloni, affinché “intervenga per sanare questo vulnus”. Al capo della diplomazia italiana staranno fischiano le orecchie.
Prima di Tutto Italiani, foglio del Comitato Tricolore per gli italiani nel mondo, parte dai tagli al capitolo cultura per arrivare al nuovo Air Force Italia atterrato a Roma, “costato ai contribuenti parecchi milioni di euro”, mentre alla diffusione della cultura italiana all’estero si tagliano ulteriori 2,6 milioni di euro. Un taglio che secondo il foglio targato CTIM rappresenta “un altro duro colpo alla promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo”.
La testata del Comitato Tricolore ci tiene a “sottolineare il cattivo gusto della decisione. Non solo si affossa (definitivamente?) l’idea di esportazione della cultura italiana e della promozione della lingua tanto sponsorizzata in passato, ma si avalla di contro una spesa realmente inutile come quella del nuovo Airbus”. Chiamarlo cattivo gusto è certamente un eufemismo. Qui manca la logica, manca il buon senso. Questa è follia.
Non sappiamo se i nostri eroi, ovvero i nostri 18 in Parlamento, saranno capaci di porre rimedio a quanto sta accadendo. Ce lo auguriamo, naturalmente. Sappiamo però che in passato non sono mai stati coinvolti nelle decisioni che contano. E sono stati sempre poco ascoltati. Del resto, quanto sta accadendo lo dimostra ancora una volta. I nostri eroi si sono fatti in quattro per ridurre i tagli ai capitoli degli italiani all’estero all’interno della legge di Stabilità, a colpi di emendamenti e lunghe riunioni; hanno dato battaglia in Parlamento e poi – quelli di maggioranza – hanno gridato vittoria su tutte le agenzie. E adesso scoprono che quello del governo è stato tutto un bluff. No, non deve essere stato affatto bello capire di essere stati presi in giro.
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