L’Ambasciata d’Italia in Sudan ha presentato oggi, nel corso di una conferenza stampa indetta per l’occasione all’Universita’ di Khartoum, i risultati del questionario “Italy in Sudan”, lanciato alcune settimane orsono nel Paese dalla sede diplomatica con lo scopo di approfondire aspettative, desideri, immagini (e stereotipi) dei sudanesi sull’Italia e sugli italiani.
Circa duemila questionari somministrati, per giovani in una fascia di eta’ dai 14 ai 35 anni, con particolare attenzione agli studenti della University of Khartoum e ai giovani del Comboni College della capitale.
L’idea, nelle parole dell’Ambasciatore italiano Fabrizio Lobasso, “era quella di approfondire, sotto una lente interculturale, quale fosse l’idea dei sudanesi dell’Italia, per poter adattare al meglio le politiche italiane sociali, culturali, commerciali, di cooperazione allo sviluppo da implementare in un Paese che cosi’ amorevolemnte ci ospita”.
I risultati sono stati elaborati ed analizzati dalla locale Facolta’ di Statistica e Scienze Matematiche dell’Universita’ di Khartoum. Trattasi di un primo importante esperimento, che andra’ certemente ripetuto ed elaborato ulteriormente nel tempo.
I dati – a risposta e gradimento multipli – mostrano evidenze interessantissime. In termini culturali, gli elementi che piu’ caratterizzano il paese Italia per i sudanesi sono il cibo (50% delle risposte), lo sport (calcio e motori, 46%), l’arte (45% con riferimento maggioritario alla musica, al cinema e all’architettura) e la moda (30%).
In termini invece di sola lingua italiana, i giovani sudanesi che vorrebbero partecipare a corsi di italiano sono circa il 60%, con motivazioni primarie basate sul gradimento della nostra cultura in genere (45%), della musicalita’ dell’idioma (25%) e dell’importanza della nostra lingua nel mondo (15%). Lo scopo secondario invece porterebbe i sudanesi a scegliere l’Italia quale meta di programmi di scambio accademico e studio (50%), nonche’ di lavoro (41%).
Approfondendo l’analisi, scopriamo che i sudanesi sognano l’Italia attraverso il Colosseo (7%), la Torre di Pisa (10%), il centro di Roma (5%) e l’architettura (storica e sacra, 5%). Un lusinghiero 83% risponde “nulla” alla domanda “cosa non ti piace dell’Italia”.
Parte del questionario e’ stata dedicata anche al gradimento delle attuali iniziative culturali dell’Ambasciata, ai suggerimenti dei giovani sudanesi, alla comunicazione e all’inclusivita’ dell’azione diplomatica in Sudan.
Il 98% dei sudanesi interpellati definisce molto positivamente le attivita’ italiane culturali in Sudan (molto buone, eccellenti, fantastiche, perfette). Minimi i commenti ‘tiepidi’ (5%, non male, utile, ben fatto, buone, gradevoli).
Particolare gradimento deriva inoltre dai veicoli culturali cinematografici (50%), sportivi (40%, quando i match di football o i Gran Premi sono visibili sul web o sui canali internazionali), musicali (10% con particolare riferimento alla musica leggera) e letterari (conferenze, seminari, 7%).
Parimenti interessanti i suggerimenti dei giovani sudanesi: favorire scambi accademici e visite in Italia in generale (50%), aumento delle attivita’ culturali nelle scuole e nelle universita’ (10%), maggiore avvicinamento alla societa’ civile sudanese (10%), incremento della presenza italiana in genere in Sudan (15%). Circa il 22% degli interpellati invece manifesta assenza di suggerimenti.
Non potevano mancare riferimenti a cose e persone rappresentative del Bel Paese. “Confermando la chiara giustapposizione tra gioco del calcio e Paese Italia, personaggi come Andrea Pirlo, Gianluca Buffon e Francesco Totti sono qui largamente piu’ famosi di Leonardo da Vinci, Daniele Comboni, Michelangelo, Cristoforo Colombo”, conferma l’Ambasciatore Lobasso. Parimenti, la pizza, la pasta, le scarpe, le Fiat e le Ferrari distaccano di gran lunga una variegata gamma di oggetti simbolo che, per proprio per la loro nutrita varieta’ indicano l’esistenza di molte porte d’ingresso per corrispondere ai desideri sudanesi.
Nel corso della conferenza stampa sono stati annunciati i prossimi eventi culturali italiani in agenda, che vedranno protagonisti per l’appunto lo sport (con un innovativo connubio tra workshop di calcio e apprendimento della lingua italiana, a beneficio di giovani e meno giovani sudanesi); la cucina italiana (una settimana in Sudan dedicata alla scoperta della nutrizione italiana e mediterranea e al connesso benessere psicofisico); alla fotografia (tracce di Italia in Sudan dai tempi remoti ai giorni nostri attraverso riproduzioni fotografiche artistiche).
Non potranno mancare infine le iniziative di charity e volontariato da parte dell’Ambasciata d’Italia a Khartoum. Vi sara’ spazio: per una raccolta di giocattoli da destinare ai bimbi sudanesi residenti in alcuni orfanatrofi; per un focus sull’autismo e sulle disabilita’ che culturalmente in Sudan ispirano vergogna anziche’ solidarieta’; nonche’ per una tavola rotonda sul ruolo in Sudan della donna nei media, quale veicolo privilegiato per convogliare messaggi sociali alla popolazione femminile meno abbiente residente nelle aree piu’ remote del Paese.
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