Con una cerimonia simbolica la Libia si appresta ad una storica transizione di poteri con il passaggio di consegne dal Consiglio nazionale transitorio (Cnt) di Mustafa Abdeljalil, al Congresso generale nazionale eletto dopo lo scrutinio dello scorso 7 luglio, il primo post-Gheddafi. La cerimonia che si tiene in una sala delle conferenze di un hotel di Tripoli dovrebbe durare due ore circa ed iniziare dopo il tramonto per le regole imposte dal Ramadan. Eccezionali le misure di sicurezza prese dalle autorita’ per l’aumento degli episodi di violenza negli ultimi giorni e in diverse regioni del Paese. Il ministero dell’Interno libico ha annunciato che il perimetro intorno all’hotel sara’ presidiato e che ‘saranno chiuse al pubblico tutte le strade che portano alla sala delle conferenze’ dove si terra’ la cerimonia, alla quale sono invitati oltre ai politici anche rappresentanti della societa’ civile, missioni diplomatiche. L’assemblea costituente dovrebbe iniziare i lavori entro una settimana, stando all’agenzia libica Lana. Il Cnt, attualmente al potere in Libia, e’ stato l’organismo politico della ribellione che ha fatto cadere il regime di Muammar Gheddafi, prima di prendere ufficialmente la guida del Paese con la caduta del rais, ucciso lo scorso ottobre dopo piu’ di 40 anni al potere.
La nuova Assemblea avra’ il compito di scegliere un nuovo governo. La tappa successiva saranno poi le elezioni in base alla nuova Costituzione che sara’ riscritta del Congresso. I membri del nuovo organo, riuniti informalmente lunedi’ scorso, si sono trovati d’accordo sulla necessita’ di dotarsi di un presidente e di un vice-presidente, stando a Salah Jauda, deputato eletto a Bengasi. L’Alleanza delle forze nazionali (Afn), una coalizione di oltre 40 piccoli partiti moderati che fa capo all’ex premier del Consiglio nazionale transitorio libico, Mahmud Jibril, detiene una quarantina di seggi, praticamente il doppio del partito della Giustizia e della Ricostruzione, vicino al movimento dei Fratelli musulmani, con 17 seggi. Il resto dei 120 seggi, messi in palio per i partiti riconosciuti come tali, sono divisi tra una massa di piccole formazioni politiche. Jauda ha scartato l’ipotesi che un nuovo esecutivo venga nominato prima della festa dell’Aid al-Fitr che segna la fine del mese del Ramadan prevista entro due settimane.
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