Mussa Ibrahim, portavoce di Muammar Gheddafi, ‘felice di fare la sua parte nella resistenza’, ha rivelato che nella giornata di ieri si trovava a Sirte, citta’ natale del rais, sotto il fuoco dei ribelli del Cnt. Ibrahim lo ha confermato oggi in una telefonata satellitare alla Reuters, durante la quale non ha dato informazioni sul luogo in cui si troverebbe adesso il Colonnello, precisando pero’ che Gheddafi e’ ancora in Libia.
Per le Nazioni Unite e varie organizzazioni umanitarie che operano a Sirte la situazione in citta’ e’ ‘disperata’, cibo e medicinali non arrivano, mentre scarseggia l’acqua e non c’e’ l’elettricita’. Una situazione confermata anche da Ibrahim. ‘L’ospedale locale ha smesso di operare per la mancanza di elettricita’, non ci sono medicine – conferma Ibrahim – il sistema fognario della citta’ si e’ fermato dieci giorni fa e molte strade sono piene di liquami’. Il portavoce di Gheddafi ha poi accusato la Nato di avere ucciso duranti i raid centinaia di civili, e ha anche accusato i militari del Cnt, colpevoli a suo dire di avere causato 67 vittime solo ieri. Da parte sua l’Alleanza ha definito ‘infondate’ le affermazioni di Ibrahim. Ibrahim ha poi confermato che ritornera’ a Sirte e ha rivelato di avere visto il figlio di Gheddafi, Saif al-Islam, e che lo rivedra’.
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