Giorgio Napolitano, presidente emerito, interviene in aula al Senato dopo l’informativa del ministro Paolo Gentiloni sulla crisi libica. "Voglio esprimere grande apprezzamento per la serieta’ e l’equilibrio delle parole del ministro degli Esteri", premette, e poi osserva: "Che possa venire una minaccia concreta delle forze dell’Isis non si puo’ escludere e non si puo’ escludere la necessita’ di una grandissima vigilanza e che sia predisposto tutto cio’ che possa servire nel caso un intervento sia necessario in un ambito ampio e collettivo".
Per Napolitano "anche la piu’ ampia legittimazione internazionale non esclude che si possano commettere errori" e in particolare, ricordando l’intervento in Libia del 2011, "fu forse il disimpegno" troppo precoce.
Per il senatore Napolitano "oggi il quadro e’ ancora piu’ complicato, la legittimazione internazionale e’ ancora in fieri e sottoposta a incognite, e’ difficile da realizzarsi pienamente per le tante difficolta’ nell’Onu, molto travagliata di fronte alla molteplicita’ di sfide e crisi". Napolitano chiede di percorrere ancora la strada "diplomatica" nel tentativo di evitare l’aggravarsi della crisi in Libia e aggiunge: "Noi non ci possiamo tirare indietro, cosi’ come non ci tirammo indietro nel 2011. Non possiamo evadere ne’ scappare, e’ il nostro dovere".
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