Si continua a combattere per le strade di Tripoli. La Libia non è ancora davvero libera da Gheddafi. Il Colonnello è tornato a farsi sentire, in un messaggio audio diffuso attraverso una radio locale e poi ripreso da alcune emittenti televisive: "Ho girato in incognito fra le strade di Tripoli", ha detto, "e ho potuto vedere tanti giovani pronti a difendere le loro città". Il Rais ha invitato i libici a lottare contro i ribelli e gli invasori, a "ripulire le strade dai ratti". "Non ho visto una Tripoli in pericolo", ha detto ancora. "O vittoria o morte", ha rivendicato, spiegando che non smetterà di combattere insieme ai suoi uomini.
Gheddafi ha lasciato la sua roccaforte, Bab al-Aziziya: non una ritirata, ha spiegato nello stesso messaggio audio, ma "una mossa tattica", strategie di guerra insomma.
Il portavoce del governo libico ha riferito che il regime può restistere diversi "mesi", anche "anni" possibilmente. Non solo: l’esercito di Gheddafi è pronto a trasformare la Libia in un inferno di guerra. "Abbiamo catturato quattro persone di alto livello" del Qatar, oltre che un cittadino degli Emirati Arabi Uniti, ha annunciato il portavoce di Gheddafi, aggiungendo: "Siamo pronti a trasformare la Libia in un vulcano di lava e fuoco".
Dal Venezuela arriva la solidarietà a Gheddafi. Nicolas Maduro, ministro degli Esteri: "Gheddafi ha dichiarato varie volte che si trova nel suo Paese, che si batterà nel suo Paese e che resterà nel suo Paese. Quello che possiamo dire, è che ammiriamo la sua volontà di lotta e che respingiamo l’aggressione condotta contro il popolo libico".
La Russia ha esortato il leader libico e i ribelli ad avviare negoziati. Il presidente Dmitri Medvedev è convinto che il Colonnello abbia ancora importanti amicizie e influenze nel Paese, "a dispetto dei successi degli insorti”. Ma se gli insorti dimostreranno di essere capaci di tenere unita la Libia, "la Russia considererà di stabilire relazioni formali" con loro.
Intanto oggi Nicolas Sarkozy riceverà all’Eliseo, nel tardo pomeriggio, Mahmoud Jibril, primo ministro del Consiglio nazionale di transizione libico (Cnt) per un incontro dedicato alla situazione in Libia. Domani in tarda mattinata in Prefettura a Milano toccherà al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi incontrare Jibril. Seguirà una conferenza stampa per dichiarazioni congiunte.
Solo negli ultimi tre giorni a Tripoli i morti sono oltre 400.
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