Due messaggi al giorno su tutti i telefonini libici in cui si chiede ai combattenti degli insorti di ‘restituire le armi’. E’ l’ultima strategia adottata dai rappresentanti del Consiglio nazionale transitorio, nel tentativo di risolvere uno dei problemi piu’ seri che la nuova Libia e la sua nuova leadership si troveranno ad affrontare: la grande presenza di armi nel Paese. La tecnica dei messaggini era stata gia’ utilizzata per richiamare al lavoro polizia e impiegati aeroportuali. Adesso i membri del Cnt ci provano con i kalashnikov. Fonti delle milizie riferiscono che solo nella capitale ci sono 13 mila combattenti provenienti da diverse citta’, perlopiu’ dislocati nei grandi alberghi di Tripoli. Impossibile stabilire il numero esatto di armi che circolano in questi giorni, aggiungono le fonti, ma e’ certa la presenza di 14 contraeree ancora nelle mani dei combattenti.
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