Elsa Fornero, ex ministro del Lavoro, è intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus e si è detta preoccupata da Trump: “Sono molto preoccupata, la campagna elettorale è stata largamente basata su messaggi molto preoccupanti e tutti avevamo sperato che ci fosse stato uno stacco tra le cose dette in campagna elettorale e le cose da fare. Lui invece pare voler dimostrare che ha intenzione di fare le cose che ha promesso. Per fortuna le istituzioni americane si stanno rivelando solide e stanno reagendo. Ne sono un esempio i provvedimenti presi dai giudici federali che sono contro Trump. Speriamo che vincano le istituzioni americane oppure che Trump rinsavisca. Trump fomenta la rabbia e le divisioni, questo non porta mai a qualcosa di buono”.
Sulla dialettica tra l’Italia e l’Unione Europea: “Spero che non ci sia un braccio di ferro. Ci sono le regole europee, ci possono non piacere e allora dobbiamo cercare di cambiarle, ma semplicemente scrollare le spalle è sterile e forse anche un po’ infantile. Quello che dobbiamo fare è discutere seriamente in Europa, anche se con la spesa pubblica che abbiamo mi pare francamente difficile che non si possa fare un taglio. Ci abbiamo quasi rinunciato, mi pare difficile che noi non riusciamo a tagliare qualche spesa senza necessariamente incidere sulle prospettive di crescita non esaltanti del Paese. Credo ci sia spazio per una trattativa tra l’Unione Europea e l’Italia, spero che nessuno dei due debba mostrare di avere i muscoli al cospetto dell’altro. L’idea del sovranismo, in cui si crede che ogni paese sia sovrano, è sostanzialmente perdente”.
Sul populismo: “Le persone sentono essenzialmente che manca un senso di indirizzo, di direzione verso la quale andare. Molti movimenti populisti usano sostanzialmente slogan e fondamentalmente le persone lo capiscono e questo è molto pericoloso”.
Sulle pensioni: “Poletti ha detto che la riforma Fornero ha tolto opportunità ai giovani perché ha innalzato l’età di pensionamento? E’ un modo vecchio e sbagliato di pensare che noi liberiamo posti di lavoro mandando in pensione le persone. Questa idea che gli squilibri del sistema pensionistico si aggiustino mandando in pensione le persone è una idea che ha portato all’insostenibilità del sistema. Riproporla ora vuol dire guardare al passato e non al futuro. Lo stesso ministro dovrebbe ricordare che a quel tempo lui era tra gli interlocutori che chiedevano una riforma del sistema pensionistico. L’idea che si possano risolvere i problemi semplicemente mandando in pensione le persone è sbagliata e la storia lo dimostra. Bisogna lavorare per un mercato del lavoro più inclusivo”.
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