Beppe Fioroni, ex ministro dell’istruzione del governo Prodi II, tra i fondatori del Pd, ex Margherita, nel 2014 fu l’unico a votare contro l’entrata del partito nel Pse. A Enrico Letta, che durante la direzione del partito di ieri ha giudicato il risultato del Pd alle elezioni del 25 settembre “non catastrofico”, intervistato da Italia Oggi Fioroni replica: “Il politichese consente di dire tutto. Io penso che sia stato un risultato brutto e insufficiente. Quando si subiscono sconfitte di questo genere ci si dimette subito, come insegnano Walter Veltroni e Massimo D’Alema, e le dimissioni devono riguardare l’intero gruppo dirigente”.
Per Fioroni “a forza di tirare a campare il Pd così rischia di tirare le cuoia. L’alleanza con la sinistra è stato un errore, così come pensare a un fantomatico campo largo con i 5stelle. Se la prospettiva sono i 5stelle, il Pd non ha ragione d’essere, perché loro sono certamente più suggestivi”.
“Ora serve chiedersi se il Pd sia ancora utile al Paese. E solo dopo riorganizzarsi”. Sul come Fioroni dice: “Ricostruendo l’alleanza con il Terzo polo che non è stata incoraggiata come invece meritava prima delle elezioni. Per tornare a essere un partito riformista e costruire una vera alternativa di governo. Il resto sono solo pannicelli caldi”.