Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera che ha inviato alla Redazione di Italiachiamaitalia.it un connazionale residente in Belgio
Spettabile Direzione,
sono un pensionato ultrasettantenne e seguo con interesse il vostro giornale. Ho letto senza stupore l’articolo di Flavio Bellinato (A cosa servono eletti all’estero che votano contro gli italiani nel mondo?). Io da cinquant’anni in Belgio non mi so dare ancora una risposta, l’unico Ministro che ha lottato per difendere la dignità e i nostri diritti è stato Mirko Tremaglia, purtroppo dopo la sua morte solo desolazione.
C’è una assenza totale delle nostre Istituzioni, passando dai nostri Consolati ridotti alla semplice espressione amministrativa. Da anni purtroppo vengono inviati nelle Istituzioni Europee certi funzionari che non sanno leggere, capire e interpretare le direttive Europee, la perdita continua di miliardi di finanziamenti da parte dell’Italia è un dato di fatto.
In questa sede Europea c’è un paradosso che l’Italia ha firmato a scapito dei trecentomila italiani iscritti all’AIRE, la normativa Reg. UE n.650/2012 in vigore dal 17 agosto 2015 e non firmata da altri Paesi.
A partire da questa data in caso di decesso, alla successione del cittadino italiano residente nei Paesi UE, non si applicherà più la legge di nazionalità, cioè quella italiana, ma la legge del Paese di residenza. Ciò significa che la casa che ho costruito in Italia dove trascorro le vacanze con figli e nipoti, dove pago IMU e TASI e ho investito tutti i risparmi di una vita, il giorno della successione è sottoposta al fisco Belga. Una cosa assurda, inconcepibile, poiché lede al mio diritto di cittadino italiano.
Chi ha firmato questa scelleratezza ignora che il tasso applicato dal fisco Belga è da usurai. Per una casa del valore di 500mila euro, tra moglie e marito è del 30% e tra fratelli e sorelle per un valore di 175mila euro si arriva al 65%.
Gente senza alcuna coscienza, ma non si rendono conto che io, mia moglie e i miei figli saremo costretti a vendere per pagare il fisco Belga?
Sono indignato e disgustato, l’Italia purtroppo dimentica che gli italiani all’estero hanno contribuito con il loro lavoro al suo progresso e benessere.
Scusate il mio sfogo.
In fede,
Ivan Pernetti