Abbiamo una pressione fiscale pari al 53% (contro il 28% degli Stati Uniti d’America) e ogni giorno chiudono ben 134 aziende. Due famiglie italiane su tre non andranno in villeggiatura e la disoccupazione giovanile arriva al 38% mentre quella totale è superiore all’11%. Questo è il quadro sconfortante. A questo punto, io penso che il governo presieduto da Enrico Letta debba fare qualcosa di serio: andare a fare sentire la sua voce in Europa. Per esempio, l’Italia dovrebbe sfondare il tetto di quel famoso 3% nel rapporto deficit/prodotto interno lordo. La Germania lo ha già fatto. Perché l’Italia non può fare altrettanto?
Le politiche di rigore stanno uccidendo l’Italia. Tra sei giorni, l’IVA (Imposta Valori Aggiunti) balzerà al 22%, a meno che non si faccia qualcosa. Questo farà impennare i costi dell’energia elettrica e delle materie prime, facendo aumentare i prezzi. Gli italiani dovranno pagare di più ed i consumi diminuiranno. Questo sistema è anche criminogeno. Infatti, un cittadino che non riesce neppure a sopravvivere rischia di fare ricorso ad espedienti, come il lavoro nero. Basti pensare anche ai furti e alle truffe che sono aumentati, oltre ai suicidi. Oltre a delle riforme interne, serve un ripensamento nel rapporto con i partner europei, Germania in testa. Una città come Roma, per dirne una, ha un patrimonio storico e culturale che tutti invidiano. Eppure, città come Berlino sono più visitate di Roma. Perché? Con il fisco così alto, ogni cosa costa di più e Roma è penalizzata.
L’auspicio è che il governo Letta vada in Europa ed incominci a fare in modo che l’Italia sia trattata da Paese fondatore dell’Unione Europea e non da "cameriera". Tutta l’Europa ne trarrebbe beneficio.
Cordiali saluti.
Antonio Gabriele Fucilone
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