“Non sono bella, sono soltanto erotica” (Alda Merini)
“Esistono due specie di pulsioni: una di tipo erotico che tende a unire e una di tipo distruttivo che tende a dividere. O si è sotto l’influenza dell’una o dell’altra” (Sigmund Freud)
“È per l’erotismo come per la danza: uno dei partner s’incarica sempre di condurre l’altro” (Milan Kundera)
“Nell’erotismo c’è questa gerarchia: chi fa, chi osserva, chi sa”. (Karl Kraus)
“L’erotismo e la fantasia entrarono nella mia vita con la forza di un tifone, infrangendo l’ordine noto delle cose”. (Isabel Allende)
TINTO BRASS, 86 ANNI
Due giorni fa gli 86 anni di Tinto Brass! Auguri a un grande regista, celebrato in Francia e discusso superficialmente in Italia. Credo che, purtroppo, non sia chiaro al nostro pubblico il valore di Tinto Brass. È un amico, una persona che stimo: perciò colgo l’occasione per fargli gli auguri.
LO CHIAMANO TINTO PERCHÈ…
Milanese, regista e sceneggiatore scandaloso: molti lo considerano semplicemente un erotomane, a un passo dalla pornografia. Lo chiamano Tinto perché, da bambino, disegnava benissimo e il nonno disse: “Abbiamo in casa un nuovo Tintoretto!”, e così Tinto (all’anagrafe Brass si chiama Giovanni) gli è rimasto appiccicato per la vita e la carriera.
RIBELLE FIN DA BAMBINO…
È spregiudicato, provocatore. Ha scritto, da adulto, un libro divertente sul culo: “Sul piano etico è più onesto della faccia: non inganna, non è una maschera ipocrita”. Ma fin da bambino era ribelle, provocatore. Il papà era fascista, vice podestà di Venezia: partecipò alla Marcia su Roma.
Neanche adolescente, Tinto azzardò i primi gesti sessuali con le bellissime cameriere che lavoravano in casa: a 14 – molto irrequieto – fu chiuso dal papà addirittura in manicomio; a 16 scoprì le prostitute. Rapporti pessimi in famiglia, il padre lo cacciò di casa (“Spero di non vedere più la tua faccia di stronzo”). E Tinto andò a trovarlo solo prima che morisse.
A PARIGI SENZA SOLDI
Poi, senza soldi, scappò a Parigi. Collaborò a un documentario di Rossellini, incontrò Chagall, Truffaut e Godard. Nei primi film fu considerato anarchico, rivoluzionario: i primi problemi grossi con la censura (in ventisei film su ventisette). Frequenta assiduamente Michelangelo Antonioni.
LE SUE BELLISSIME ATTRICI
Dirige Franco Nero e Vanessa Redgrave, rilancia Stefania Sandrelli, sceglie Serena Grandi, Francesca Dellera, Debora Caprioglio, Claudia Koll, Anna Galiena. “Bei ricordi. Anche se la maggior parte di loro mi ha rinnegato, ma l’avevo messo in conto”.
MAESTRO IN FRANCIA, PERPLESSITÀ NELL’ITALIA BACCHETTONA
Trionfa nei film erotici e porno soft, in Francia lo accolgono come un innovatore, un maestro. In Italia, ahimè, no. Prevale il bacchettonismo.
Innamoratissimo della moglie, “donna assolutamente libera e scopatrice intrepida”. Una volta gli chiesi di apparire in un suo film e lui inventò una parte per me. Ma, intimorito dalla reazione di mia moglie, mi tirai indietro. Una delle poche volte in cui non mi sono battuto per fare ciò che desideravo. E andò anche in fumo il progetto di scrivere un libro sulla sua vita. Peccato! Lunga vita al caro Tinto.