Incontrata a Belluno dal corrispondente de Il Gazzettino la quasi centenaria Leopoldina Fontanin, racconta dei suoi vent’anni in cui ha insegnato l’italiano a Stanford, dove per tutti era “Dina” Viggiano, moglie dell’ingegnere Adalberto, compianto decano degli emigranti nordestini nella Silicon Valley.
«Ma la mia madrelingua è il venessiàn», dice a Il Gazzettino la donna che ha acceso nella contea di Santa Clara la passione per il cosiddetto “eenie food”, celebrato dal film”Breaking away” con tutta l’ammirazione per la cucina tricolore: “Linguini, zucchini and fettuccini”, più i suoi impareggiabili risotti veneti.
L’ha ricordato nella rivista stanfordiana la sua ex studentessa Elise Magistro: «La casa dei Viggiano traboccava di docenti, studenti, dignitari in visita, vicini e familiari. Gli ospiti inattesi venivano accolti a braccia aperte. Il segreto del successo di Dina in cucina – scrive Il Gazzettino – era la sua immancabile generosità di spirito e la chiara consapevolezza che la variabile più critica nell’equazione culinaria non era la raffinatezza del piatto servito ma la contentezza condivisa dei propri commensali».
Dina insegnava italiano agli studenti universitari, diventando anche la direttrice del centro culturale “La casa italiana”, luogo di incontri con numerose celebrità del Belpaese.