Il grand opening è per domani, 15 ottobre: ecco Legoland, il quinto parco della famiglia Lego, dopo quelli della California, poi Danimarca, Germania e Inghilterra. Un altro, il sesto, è atteso in Malesia, l’anno prossimo. Sorge a Orlando, la terra dei parchi, da Disney a Universal Studios, e sarà dedicato ai piccoli dai 2 ai 12 anni. Show, attrazioni, montagne russe, ci sarà di tutto, come in ogni parco divertimenti che si rispetti. Dai castelli, alle città, alle zone immaginarie, poi ancora le terre dell’avventura, le città Lego, ma anche la ricostruzione, con i mattoncini ovviamente, di alcune delle strade più famose come, per esempio Ocean Drive di Miami, che sarà possibile rivedere, in versione mattoncini a Winter Haven, vicino a Orlando, dove è stato realizzato il parco. Ma ci saranno anche Las Vegas, New York City, Washington DC e il Kennedy Space Center. Si prevede che possa ospitare almeno due milioni di visitatori l’anno, cifre superiori, e di molto, ai numeri del Cypress Gardens Adventure Parks che, prima di Legoland, occupava quell’area.
«Ogni modello che si potrà vedere è stato realizzato con pezzi Lego standard – ha spiegato Bill Vollbrecht, che ha disegnato il parco – non abbiamo usato nessun pezzo speciale, sono gli stessi, per dimensioni e colori, che i bambini possono acquistare nei negozi. Non abbiamo modificato o cambiato nulla. Perchè il nostro obiettivo è di mostrare quello che è possibile fare, che tutti possono fare, con i mattoncini». Curioso anche il fatto che l’ultimo arrivato tra i parchi di Orlando prenda il posto del pioniere del settore; infatti il Cypress Gardens è stato il primo ad aprire nel 1936, anche se negli ultimi anni ha dovuto combattere con troppe avversità, prima di chiudere nel 2009. Ma i giardini, gli spettacoli d’acqua del vecchio parco, sono stati mantenuti anche dal nuovo. Sono poi stati anche trapiantati alberi, per mantenere lo stile ‘Old Florida’. «Siamo venuti qui e abbiamo detto ‘Wow, non possiamo rifare tutto da zero’ – ha spiegato Ian Sarjeant, direttore del progetto Legoland – la nostra sfida è stata quella di realizzare i nostri prodotti standard, come ci sono negli altri parchi, inserendo e incorporando però alcuni degli edifici e delle strutture del vecchio parco. Abbiamo sistemato quello che abbiamo potuto, abbiamo demolito quello che non era possibile salvare, abbiamo aggiunto del nuovo e abbiamo modificato quello che c’era di vecchio».
Alla fine di tutti i lavori, il parco è stato diviso in dieci zone, inclusa ‘Fun Town’ dove è possibile ammirare come i mattoncini Lego sono realizzati. Ci sarà anche una Lego Ford, una Explorer per la cui creazione sono stati necessari 380.000 mattoncini e per il cui assemblaggio sono servite 2.500 ore. L’Explorer che sarà esposta al Legoland di Orlando, è stata realizzata grazie al lavoro di 22 designers e pesa oltre 1200 chilogrammi e dall’impianto della Ford di Chicago è stata poi trasportata al Legoland in Florida, il secondo degli Stati Uniti, il quinto al mondo, ma anche il più grande in assoluto, infatti si sviluppa su una superficie di 607.500 metri quadrati. L’Explorer si potrà ammirare all’ingresso di una delle attrazioni di Legoland, il Ford Driving School per bambini, dove sarà possibile provare l’ebbrezza di guidare a una velocità però di assoluta sicurezza, nemmeno 5 chilometri orari.
Per visitare il parco, che è l’unico al mondo realizzato per bambini dai 2 ai 12 anni, gli adulti dovranno pagare un biglietto di ingresso di 65 dollari, mentre il tagliando per i più piccoli costerà 55 dollari. Un prezzo che, paragonato ai parchi Disney, è di, rispettivamente, 20 e 24 dollari inferiore. Anche se sono tante le promozioni e per esempio se si acquista un biglietto per tre giorni a Disney, alla fine si viene a pagare un prezzo quasi equivalente a quello che si deve sborsare per Legoland. Il ‘lavoro’ di Legoland sarà quello di convincere i visitatori di Disney a mettersi in auto e percorrere altri 45 minuti di strada per andare a vedere i ‘mattoncini’ più conosciuti al mondo e sborsare, per una famiglia media, genitori e due figli, 240 dollari solo per entrare. All’interno ci sarà anche uno degli store, delle rivendite Lego, più grandi al mondo, e uscire senza aver acquistato qualche cosa sarà davvero una impresa ardua per i genitori. La chiave del successo del parco sta tutto nel nome Lego, che si deve dimostrare abbastanza forte per convincere i turisti a percorrere un po’ più di strada e ad aprire il portafogli un’altra volta. Cosa che Cypress Gardens non è riuscita a fare negli ultimi decenni. «È sempre il solito vecchio problema, la posizione – dice Steve Baker della Baker Leisure Brook società specializzata nei parchi – io credo che se c’era qualcuno che poteva fare qualcosa e riportare in vita questa zona, non c’era nessun altro meglio della Lego, loro hanno le migliori possibilità di successo. Si tratta di un solido, buon prodotto, i proprietari sono di prima categoria e sanno quello che stanno facendo e metteranno tempo e denaro per trasformare questa idea in un successo».
Il primo Legoland è nato nel 1969, in Danimarca e la società che gestisce tutto è inglese, si chiama Merlin Entertainments e per far funzionare il nuovo nato sono state assunte 1.000 persone. Orlando ormai è diventata da anni la città dei parchi divertimenti, i ‘Theme Parks’ come sono chiamatI: Disney World è ovviamente il più conosciuto, comprende Magic Kingdom, Epcot Center, Animal Kingdom, Hollywood Studios, Cirque du Solei e Downtown Disney, poi gli Universal Studios e ancora Islands of Adventure, Sea World, Busch Gardens, Silver Spring e ora Legoland, l’ultimo nato. Un giro d’affari enorme che adesso si ingrandirà ancora grazie ai mattoncini più famosi del mondo.
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