La Camera vota la fiducia posta dal governo sulla legge di stabilita’, mentre dalle piazza si levano sempre piu’ pressanti le richieste di modificare la legge. Oggi e’ stata la volta dei sindaci che si sono lamentati per i taglie, e dei malati di Sla che hanno chiesto fondi adeguati. E mentre gia’ si ragiona alle possibili modifiche da introdurre in Senato, un’altra novita’ arriva dal governo: il Tesoro lavora a una nuova riformulazione della norma sull’Imu per il no profit, che potrebbe essere inserita nella legge di stabilita’.
L’aula di Montecitorio ha dato il proprio assenso alle tre richieste di fiducia poste dal governo sui tre articoli della legge di stabilita’. I si’ nelle tre ‘chiame’ uninominali sono stati in ordine 426, 433 e 395, quindi con la maggioranza parlamentare che ha mostrato poche falle. Domani mattina la Camera dara’ il voto finale sul provvedimento e si esprimera’ anche su diversi ordini del giorno presentati.
Un ‘no’ e’ invece giunto dai sindaci, riuniti a Milano in una manifestazione di protesta contro i tagli agli Enti Locali.
Al termine di un incontro in prefettura con il ministro Piero Giarda, il presidente dell’Anci Graziano Del Rio ha detto che ‘se la legge di stabilita’ uscira’ cosi’ com’e’ dal Senato i sindaci sono pronti a dare le dimissioni in massa’.
Una manifestazione davanti al ministero dell’Economia, a Roma, ha fatto esplodere la rabbia dei malati di Sla, per le risorse a loro destinate, ritenute insufficienti. Alla Camera e’ stato presentato un ordine del giorno bipartisan, che impegna il governo a inserire le cure per la Sla tra i Lea (livelli essenziali di assistenza), cosa che garantirebbe servizi e finanziamenti permanenti.
Si comincia dunque gia’ a ragionare alle possibili modifiche da inserire al Senato. Sul tavolo anche la deroga al patto di stabilita’ interno per i comuni colpiti dalle alluvioni; i fondi per il comparto sicurezza; la tobin tax e il ripristino dei 250 milioni per la produttivita’, che la Camera ha stornato per assegnarli alle regioni colpite dal maltempo.
La novità emersa in giornata riguarda l’Imu per gli Enti No Profit. Il governo sta scrivendo sia’ il regolamento di attuazione della norma (inserita nel decreto sui costi della politica) che una nuova versione della stessa norma. La Camere aveva approvato un ordine del giorno nei gironi scorsi che invitava il governo a distinguere, tra le attivita’ commerciali, quelle non lucrative, per evitare che per esempio una mensa per i poveri paghi l’Imu visto che acquista alcuni alimenti. Invece l’orientamento del Tesoro e’ di distinguere tra attivita’ commerciali e non commerciali senza ulteriori estensioni. Per quanto riguarda le situazioni ‘miste’ ci si basera’ sull’attivita’ prevalente e sul meccanismo delle quote. La norma potrebbe essere inserita o nella legge di stabilita’ o nel decreto sui Costi della politica ora in Senato.
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