Il Presidente della regione Liguria Giovanni Toti (FI) è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus e parlando del caos sulla legge elettorale ha detto: “Io non ero un fan di questa legge, perchè ritengo che difficilmente avrebbe dato al prossimo parlamento dei numeri per fare dei governi coerenti che servono in questo momento al Paese. Più si fanno governi di quel tipo più si fanno dei regali al M5S e le forze anti politica. Detto questo, c’era un accordo tra i principali partiti quindi da un punto di vista formale i requisiti del dialogo erano perfettamente rispettati. Evidentemente non erano così convinti neanche tanti parlamentari di quei gruppi politici. Non sapremo mai di quale gruppo facevano parte i franchi tiratori. Di sicuro alcuni erano del PD. I grillini, seppure nelle loro contorsioni uniche, hanno delle regole base, come l’uno vale uno, la possibilità di scegliere i candidati e questa legge elettorali non le rispettava. Ora bisogna prendere atto che questa legge evidentemente non ha i numeri in aula”.
“Bisogna capire se questo parlamento è in grado di riprendere il bandolo della matassa e fare un’altra legge elettorale oppure se bisognerà votare con la legge uscita dalla Consulta –ha aggiunto Toti-. Io tra meno di un’ora e mezzo salirò sul palco con Salvini e Meloni per chiudere la campagna elettorale per il candidato del centrodestra a sindaco di Genova, appoggiato da FI-Lega e FDI. Qui abbiamo già fatto un percorso di ricostruzione del centrodestra in tutte le sue anime e che ha già dimostrato di funzionare in Liguria. Questa è la strada che dobbiamo percorrere. Su sicurezza, immigrazione, fiscalità, abbiamo visioni molto simili che io penso possano rappresentare i prossimi 20 anni di storia. La legge elettorale può aiutare questa alleanza. In un proporzionale competitivo i partiti vicini sono molto spesso i primi concorrenti. Questo avrebbe creato infiniti incidenti di confine tra i partiti e una competizione più nella metà campo propria che nella metà campo avversaria. Avere partiti litigiosi che non sanno stare insieme è un regalo all’anti politica. Per battere il grillismo occorrono dei partiti unici di centrodestra e di centrosinistra che si confrontino, che mettano in campo le loro facce migliori e le loro idee. Al che l’anti politica trovandosi di fronte due proposte chiare e serie necessariamente regredisce”.
“Credo che le prossime elezioni possono essere l’ultimo capitolo della Seconda Repubblica, oppure possono essere il primo capitolo della Terza Repubblica. Io spero nella seconda, spero che il centrodestra si federi. Lavoro quotidianamente per questo, partendo dalla mia regione”.
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