"La crisi economica meriterebbe più ampia riflessione e risposte rapide e condivise, ma il tema del referendum sulla legge elettorale ha monopolizzato in queste ore il dibattito politico sui media, volendo far intendere che sta per scadere il tempo dell’attuale governo. In realtà la legislatura arriverà al suo naturale compimento, e gli obiettivi degli ultimi diciotto mesi riguardano lo sviluppo e le riforme, più che il sistema di ‘reclutamento’ dei parlamentari: ci tocca comunque parlarne, anche per chiarirne i contorni". Così Massimo Romagnoli, PdL, presidente del Movimento delle Libertà, interviene nel dibattito in corso sulla legge elettorale: "Il segretario politico del PdL, Angelino Alfano, ha detto a più riprese – continua Romagnoli – che il limite dell’attuale legge elettorale è soprattutto la ‘lista bloccata’ (pare che sia stata un’idea di Fini!), che con il porcellum fa entrare nel Palazzo i nominati, e non gli eletti; ripristinare le preferenze, quindi, risolverebbe tutti i dubbi dei cittadini al riguardo, e si potrebbe provvedere immediatamente alla modifica, senza perdere tempo e denaro con nuove tornate referendarie".
"Ricordando che gli italiani nel mondo dal 2006 votano attraverso le preferenze, e che questo non garantisce di per sè la virtuosità degli eletti, ci sentiamo di aggiungere che per riavvicinare il popolo alla politica, ormai troppo distante dalla gente, sono necessarie almeno due novità, come la riduzione del numero e dei privilegi dei parlamentari, e la fine della guerra mediatica che ogni giorno in modo sistematico e ossessivo prende di mira il governo e la maggioranza, nuocendo irreversibilmente alla credibilità della classe dirigente e all’immagine del Paese. L’onestà è virtù rara in tutto il mondo, e per sostituire gli uomini che sbagliano non si possono buttare giù le conquiste democratiche".
Per l’esponente del PdL "servono le riforme, e bisogna lavorare in questa direzione, come ci si era proposti nel programma elettorale. Se vogliamo raccogliere i messaggi del presidente Napolitano, senza strumentalizzarli, dobbiamo contribuire tutti al cambiamento, e invece di tirarci addosso le pietre, sentirci accomunati e propositivi – conclude – nella risoluzione dei problemi più urgenti".
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