“Non posso condividere l’emendamento approvato venerdì scorso in Commissione Affari Costituzionali alla Camera, secondo il quale un cittadino residente in Italia può candidarsi all’estero. Né condivido il voto della Camera. Sono d’accordo, invece, con chi sostiene che in questo modo viene meno la ragione della legge Tremaglia: la grande intuizione dell’indimenticato ministro, infatti, fu proprio quella di permettere agli italiani residenti all’estero di inviare in Parlamento dei propri rappresentanti, persone vicine alla comunità, al territorio, uomini e donne residenti all’estero come loro. Questa la forza del voto all’estero”. Così dichiara in una nota il Sen. Vittorio Pessina, responsabile nazionale Italiani all’estero di Forza Italia
“Consentire a chi vive in Italia di potersi candidare oltre confine vuol dire annullare l’essenza stessa del significato del voto estero e prendere in giro ancora una volta gli italiani nel mondo, perché è chiaro che in questo modo – conclude il senatore – si cerca soltanto di parcheggiare su un seggio chi per i suoi precedenti politici non può trovare un collocamento nelle liste italiane, senza alcuna storia di emigrato alle spalle e che magari gli italiani nel mondo li ha visti soltanto in televisione. Un emendamento del genere fa male al voto all’estero e agli italiani nel mondo”.
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