Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna a tirare le orecchie alla politica e al Parlamento. C’è bisogno di una nuova legge elettorale, armoniosa tra Camera e Senato, e bisogna farla in fretta perché il tempo è scaduto. L’appello del capo dello Stato al Parlamento è “forte, diretto e limpido nelle modalità”, la massima istituzione democratica italiana “provveda sollecitamente al compimento di due importanti adempimenti istituzionali: la nuova normativa elettorale per il Senato e per la Camera e l’elezione di un giudice della Corte costituzionale”.
“Il Presidente della Repubblica – si legge in un comunicato diffuso dal Quirinale – ha chiesto ai Presidenti di Senato e Camera di rappresentare ai rispettivi gruppi parlamentari l’urgenza che rivestono entrambe le questioni per il funzionamento del nostro sistema istituzionale”.
L’intervento di Mattarella è bastato per smuovere la capigruppo a Montecitorio che annuncia: il prossimo 29 maggio la legge elettorale arriverà in aula. Si tratta di un mese, Mattarella avrebbe certamente preferito fare prima, ma questi sono i tempi della politica, si sa. C’è comunque chi si sforza di vedere il bicchiere mezzo pieno, visto che fino a ieri non esisteva neppure una data.
Mattarella continua a pensare che le elezioni anticipate siano l’ultima spiaggia, la cosa migliore sarebbe arrivare a fine legislatura, senza traumi, perché l’Italia ha comunque un governo e ha davanti a sé importanti appuntamenti istituzionali e internazionali; certo è che, in ogni caso, il voto anticipato resta una delle possibilità. Dopo le primarie del Pd le posizioni saranno più chiare; toccherà ancora al partito di maggioranza, il Partito Democratico appunto, sbrogliare la matassa e cercare un compromesso con le diverse forze politiche, nel limite del possibile, per dare finalmente al Paese una nuova legge elettorale con cui si possa garantire una governabilità all’Italia. Dovrebbe davvero essere questa la prima urgenza del Parlamento.
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