Dall’esecutivo Meloni solo tasse. Elly Schlein, segretaria del Pd, ospite della trasmissione “L’aria che tira”, su La7, è tornata ad attaccare il governo: “Giorgia Meloni mente sapendo di mentire”, ha detto Schlein a proposito della Legge di bilancio.
“Il Piano strutturale di bilancio approvato in Cdm reca a pagina 116 l’allineamento delle accise diesel a quelle della benzina: parliamo di tre miliardi in più dalle tasche di cittadini e imprese, 70 euro a famiglia. E’ una nuova ‘tassa Meloni’ e non l’abbiamo inventata, ma l’abbiamo trovata scritta su un loro documento”.
Per la segretaria dem “il governo sta cercando di fare una occupazione militare sfrenata in Rai, a me invece interessa la qualità innanzitutto del servizio pubblico. Le scelte dettate dalla furia ideologica che ha spazzato via tutto ciò che c’era prima non danno qualità. Hanno voglia di occupazione, di spartire poltrone per regolare i conti in maggioranza”.
“Il servizio pubblico è di tutti non di chi governa. Da quando sono segretaria del Pd ho detto che Meloni sarebbe stata l’ultima premier a lottizzare la Rai. Abbiamo deciso di non partecipare al voto sul rinnovo del Cda perché c’è una legge europea che chiede una Rai indipendente dai partiti. Quindi si è rinnovato un Cda che è già in scadenza perché la legge europea va attuata entro agosto dell’anno prossimo. Noi insisteremo per la riforma”.
Quanto ai distinguo nell’opposizione sul voto per il Cda Rai, Schlein ha osservato: “Ci possono essere valutazioni diverse ma siamo uniti nel chiedere la riforma che venga fatta con urgenza. Il governo invece sta facendo confusione con il rischio di non fare votare la Vigilanza in tempo perché al loro interno ci sono parecchie divisioni”.
Da parte nostra “insisteremo per fare la riforma della Rai e rendere il servizio pubblico indipendente. Con Conte le valutazioni possono essere diverse, ma siamo tutti uniti nel chiedere la riforma, che va fatta con urgenza. La destra sta litigando, hanno fatto l’Aventino per non far lavorare la Vigilanza. Ci sono parecchie divisioni”.
Sul voto parlamentare sulla Consulta “quanta ipocrisia dalla destra. Noi speriamo di dialogare per una soluzione di equilibrio, ma sono loro che non rispettano la prassi costituzionale di dialogo e fanno l’Aventino”. “Siamo tutti d’accordo sul fatto che bisogna procedere con le nomine, ma la maggioranza vuole o no dialogare con l’opposizione per assicurare equilibrio e la presenza di alti profili? Noi ci siamo anche adesso, siamo noi che non siamo stati consultati. Noi vorremmo dialogare con la maggioranza, come si è sempre fatto”.
CAMPO LARGO? RIVENDICO NON AVERLO MAI CHIAMATO COSÌ
“Io rivendico di non averlo mai chiamato campo largo, è un’espressione che abbiamo ereditato da prima. A me interessa costruire una coalizione progressista, perché io non penso che il campo si misuri in centimetri, ma in giustizia sociale: vogliamo lavorare insieme su sanità, scuola pubblica, lavoro e diritti”.