Fabio Porta (PD) ha motivato in Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati il voto contrario del Partito Democratico, profondamente critico riguardo all’intero impianto della legge di bilancio. Secondo il deputato eletto in Sudamerica, nella manovra economica del governo non c’è nulla per gli italiani nel mondo. Peggio: sarebbero in arrivo nuovi tagli alla rete consolare, già in ginocchio.
La manovra, per l’eletto all’estero, “appare del tutto inadeguata ad affrontare le emergenze del Paese e, per quanto concerne i profili di competenza della III Commissione, rischia di minare gravemente il ruolo internazionale dell’Italia”.
Lo stesso governo, ricorda Porta, ha riconosciuto che l’organico del MAECI versa in una situazione drammatica, tanto più grave se si considera la crescita esponenziale della comunità degli italiani all’estero. Il deputato segnala che il proprio gruppo ha appena votato a favore di un emendamento alla legge di conversione decreto-legge n. 173 del 2022 sul riordino dei Ministeri, volto a potenziare il personale dello stesso Dicastero: “Ciò conferma – spiega – la piena disponibilità dell’opposizione a collaborare con le forze di maggioranza per porre rimedio alle carenze di organico della Farnesina”.
Il parlamentare del PD considera insufficiente lo stanziamento di 500 mila euro per adeguare le retribuzioni del personale a contratto, anche in considerazione del progressivo aumento di questo importante contingente, nonché della svalutazione dell’euro rispetto ad altre valute; evidenzia l’esiguità di risorse destinate alle politiche degli italiani all’estero che subiscono un taglio del cinquanta per cento delle risorse su tutti i capitoli ad essi destinati.
Al riguardo, segnala anche che, nonostante le promesse fatte in campagna elettorale, il Governo non ha istituito alcun dicastero dedicato alle politiche per gli italiani nel mondo e non ha affidato la delega ad un Vice Ministro, come sarebbe stato opportuno in ragione della complessità delle questioni da affrontare.
Analoga incoerenza rileva nel settore della cooperazione allo sviluppo: gli slogan dell’Esecutivo sulla necessità di supportare la crescita nei Paesi di provenienza dei migranti sono infatti contraddetti dalla scelta di ridimensionare le risorse destinate alla cooperazione. Anche su questo punto, come su tutto il comparto della rete consolare e dell’assistenza degli italiani nel mondo, preannuncia l’intenzione del proprio gruppo di presentare apposite proposte emendative in sede di esame presso la Commissione Bilancio.