L’Assemblea di Montecitorio ha infatti approvato, ieri, le pregiudiziali di costituzionalità sul testo, presentate da Udc, Lega e Pdl, che ha presentato a sua volta una questione sospensiva dell’esame. Le pregiudiziali sono passate con 293 sì, 250 no e 21 astenuti.
Il testo di legge sull’omofobia era stato messo a punto dalla deputata del Pd, Paola Concia e aveva già subito uno stop in Commissione Giustizia a maggio, per i voti del centrodestra che hanno bloccato l’esame del testo. In quell’occasione, il ministro per le Paro Opportunità, Mara Carfagna che ieri si è astenuta alla votazione alla Camera, ha parlato di "occasione persa per il Pdl".
In seguito ad un secondo stop, a distanza di pochi giorni, Paola Concia si era dimessa da relatrice del provvedimento.
Il 17 maggio scorso, in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano aveva testualmente dichiarato che "l’ostentazione in pubblico di atteggiamenti di irrisione nei confronti di omosessuali e’ inammissibile in societa’ democraticamente adulte".
Il provvedimento prevedeva l’aggravante per i reati di odio commessi nei confronti di gay, lesbiche e trans.
"Se fossi stato un semplice deputato che può votare e non il presidente, avrei votato convintamente contro le pregiudiziale", è stato il commento del presidente della Camera, Gianfranco Fini. "D’altro canto – ha aggiunto – avete visto con quanti voti é passata".
Duro, invece, il segretario del Pd, Pierluigi Bersani: "E’ una vergogna che spero non passi inosservata, perché è una pagina brutta. Quando hanno approvato il reato di immigrazione clandestina non si sono fatti sofisticazioni, ora su una norma che è contro tutte le discriminazioni si sollevano argomenti inaccettabili".
"Dopo tante dichiarazioni – ha ricordato Bersani – mi sarei aspettato che ci fosse una certa coscienza in più".
Polemica anche il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna: "Mi sono astenuta perché, pur non condividendo alcuni passaggi della proposta di legge presentata dal Pd, avrei preferito che si arrivasse alla discussione nel merito del provvedimento, per migliorarlo".
"Ho sempre pensato che sia utile per il Paese una legge di stampo europeo che introduca aggravanti per i reati commessi in nome di tutte le discriminazioni e, tra queste, quella per orientamento sessuale. Il Parlamento si è espresso chiaramente, sollevando pregiudiziali di costituzionalità sul testo messo ai voti. Mi auguro che si possa ricreare al più presto il clima necessario per la ripresa del dialogo tra maggioranza e opposizione e che, dal confronto, possa nascere una proposta capace di trovare il consenso del Parlamento", ha concluso il ministro.
Più dure le parole del leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola: "Questione morale è anche chiudere la porta in faccia ai diritti delle persone gay, questione morale è anche legittimare le violenze frutto dell’omofobia, questione morale è anche minimizzare i comportamenti intolleranti e razzisti. Ancora una volta questo Parlamento si mostra incapace di capire ciò che accade nella società e si chiude nel proprio cuore di tenebra".
L’Assemblea di Montecitorio ha infatti approvato, ieri, le pregiudiziali di costituzionalità sul testo, presentate da Udc, Lega e Pdl, che ha presentato a sua volta una questione sospensiva dell’esame. Le pregiudiziali sono passate con 293 sì, 250 no e 21 astenuti.
Il testo di legge sull’omofobia era stato messo a punto dalla deputata del Pd, Paola Concia e aveva già subito uno stop in Commissione Giustizia a maggio, per i voti del centrodestra che hanno bloccato l’esame del testo. In quell’occasione, il ministro per le Paro Opportunità, Mara Carfagna che ieri si è astenuta alla votazione alla Camera, ha parlato di "occasione persa per il Pdl".
In seguito ad un secondo stop, a distanza di pochi giorni, Paola Concia si era dimessa da relatrice del provvedimento.
Il 17 maggio scorso, in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano aveva testualmente dichiarato che "l’ostentazione in pubblico di atteggiamenti di irrisione nei confronti di omosessuali e’ inammissibile in societa’ democraticamente adulte".
Il provvedimento prevedeva l’aggravante per i reati di odio commessi nei confronti di gay, lesbiche e trans.
"Se fossi stato un semplice deputato che può votare e non il presidente, avrei votato convintamente contro le pregiudiziale", è stato il commento del presidente della Camera, Gianfranco Fini. "D’altro canto – ha aggiunto – avete visto con quanti voti é passata".
Duro, invece, il segretario del Pd, Pierluigi Bersani: "E’ una vergogna che spero non passi inosservata, perché è una pagina brutta. Quando hanno approvato il reato di immigrazione clandestina non si sono fatti sofisticazioni, ora su una norma che è contro tutte le discriminazioni si sollevano argomenti inaccettabili".
"Dopo tante dichiarazioni – ha ricordato Bersani – mi sarei aspettato che ci fosse una certa coscienza in più".
Polemica anche il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna: "Mi sono astenuta perché, pur non condividendo alcuni passaggi della proposta di legge presentata dal Pd, avrei preferito che si arrivasse alla discussione nel merito del provvedimento, per migliorarlo".
"Ho sempre pensato che sia utile per il Paese una legge di stampo europeo che introduca aggravanti per i reati commessi in nome di tutte le discriminazioni e, tra queste, quella per orientamento sessuale. Il Parlamento si è espresso chiaramente, sollevando pregiudiziali di costituzionalità sul testo messo ai voti. Mi auguro che si possa ricreare al più presto il clima necessario per la ripresa del dialogo tra maggioranza e opposizione e che, dal confronto, possa nascere una proposta capace di trovare il consenso del Parlamento", ha concluso il ministro.
Più dure le parole del leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola: "Questione morale è anche chiudere la porta in faccia ai diritti delle persone gay, questione morale è anche legittimare le violenze frutto dell’omofobia, questione morale è anche minimizzare i comportamenti intolleranti e razzisti. Ancora una volta questo Parlamento si mostra incapace di capire ciò che accade nella società e si chiude nel proprio cuore di tenebra".
L’Assemblea di Montecitorio ha infatti approvato, ieri, le pregiudiziali di costituzionalità sul testo, presentate da Udc, Lega e Pdl, che ha presentato a sua volta una questione sospensiva dell’esame. Le pregiudiziali sono passate con 293 sì, 250 no e 21 astenuti.
Il testo di legge sull’omofobia era stato messo a punto dalla deputata del Pd, Paola Concia e aveva già subito uno stop in Commissione Giustizia a maggio, per i voti del centrodestra che hanno bloccato l’esame del testo. In quell’occasione, il ministro per le Paro Opportunità, Mara Carfagna che ieri si è astenuta alla votazione alla Camera, ha parlato di "occasione persa per il Pdl".
In seguito ad un secondo stop, a distanza di pochi giorni, Paola Concia si era dimessa da relatrice del provvedimento.
Il 17 maggio scorso, in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano aveva testualmente dichiarato che "l’ostentazione in pubblico di atteggiamenti di irrisione nei confronti di omosessuali e’ inammissibile in societa’ democraticamente adulte".
Il provvedimento prevedeva l’aggravante per i reati di odio commessi nei confronti di gay, lesbiche e trans.
"Se fossi stato un semplice deputato che può votare e non il presidente, avrei votato convintamente contro le pregiudiziale", è stato il commento del presidente della Camera, Gianfranco Fini. "D’altro canto – ha aggiunto – avete visto con quanti voti é passata".
Duro, invece, il segretario del Pd, Pierluigi Bersani: "E’ una vergogna che spero non passi inosservata, perché è una pagina brutta. Quando hanno approvato il reato di immigrazione clandestina non si sono fatti sofisticazioni, ora su una norma che è contro tutte le discriminazioni si sollevano argomenti inaccettabili".
"Dopo tante dichiarazioni – ha ricordato Bersani – mi sarei aspettato che ci fosse una certa coscienza in più".
Polemica anche il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna: "Mi sono astenuta perché, pur non condividendo alcuni passaggi della proposta di legge presentata dal Pd, avrei preferito che si arrivasse alla discussione nel merito del provvedimento, per migliorarlo".
"Ho sempre pensato che sia utile per il Paese una legge di stampo europeo che introduca aggravanti per i reati commessi in nome di tutte le discriminazioni e, tra queste, quella per orientamento sessuale. Il Parlamento si è espresso chiaramente, sollevando pregiudiziali di costituzionalità sul testo messo ai voti. Mi auguro che si possa ricreare al più presto il clima necessario per la ripresa del dialogo tra maggioranza e opposizione e che, dal confronto, possa nascere una proposta capace di trovare il consenso del Parlamento", ha concluso il ministro.
Più dure le parole del leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola: "Questione morale è anche chiudere la porta in faccia ai diritti delle persone gay, questione morale è anche legittimare le violenze frutto dell’omofobia, questione morale è anche minimizzare i comportamenti intolleranti e razzisti. Ancora una volta questo Parlamento si mostra incapace di capire ciò che accade nella società e si chiude nel proprio cuore di tenebra".
L’Assemblea di Montecitorio ha infatti approvato, ieri, le pregiudiziali di costituzionalità sul testo, presentate da Udc, Lega e Pdl, che ha presentato a sua volta una questione sospensiva dell’esame. Le pregiudiziali sono passate con 293 sì, 250 no e 21 astenuti.
Il testo di legge sull’omofobia era stato messo a punto dalla deputata del Pd, Paola Concia e aveva già subito uno stop in Commissione Giustizia a maggio, per i voti del centrodestra che hanno bloccato l’esame del testo. In quell’occasione, il ministro per le Paro Opportunità, Mara Carfagna che ieri si è astenuta alla votazione alla Camera, ha parlato di "occasione persa per il Pdl".
In seguito ad un secondo stop, a distanza di pochi giorni, Paola Concia si era dimessa da relatrice del provvedimento.
Il 17 maggio scorso, in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano aveva testualmente dichiarato che "l’ostentazione in pubblico di atteggiamenti di irrisione nei confronti di omosessuali e’ inammissibile in societa’ democraticamente adulte".
Il provvedimento prevedeva l’aggravante per i reati di odio commessi nei confronti di gay, lesbiche e trans.
"Se fossi stato un semplice deputato che può votare e non il presidente, avrei votato convintamente contro le pregiudiziale", è stato il commento del presidente della Camera, Gianfranco Fini. "D’altro canto – ha aggiunto – avete visto con quanti voti é passata".
Duro, invece, il segretario del Pd, Pierluigi Bersani: "E’ una vergogna che spero non passi inosservata, perché è una pagina brutta. Quando hanno approvato il reato di immigrazione clandestina non si sono fatti sofisticazioni, ora su una norma che è contro tutte le discriminazioni si sollevano argomenti inaccettabili".
"Dopo tante dichiarazioni – ha ricordato Bersani – mi sarei aspettato che ci fosse una certa coscienza in più".
Polemica anche il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna: "Mi sono astenuta perché, pur non condividendo alcuni passaggi della proposta di legge presentata dal Pd, avrei preferito che si arrivasse alla discussione nel merito del provvedimento, per migliorarlo".
"Ho sempre pensato che sia utile per il Paese una legge di stampo europeo che introduca aggravanti per i reati commessi in nome di tutte le discriminazioni e, tra queste, quella per orientamento sessuale. Il Parlamento si è espresso chiaramente, sollevando pregiudiziali di costituzionalità sul testo messo ai voti. Mi auguro che si possa ricreare al più presto il clima necessario per la ripresa del dialogo tra maggioranza e opposizione e che, dal confronto, possa nascere una proposta capace di trovare il consenso del Parlamento", ha concluso il ministro.
Più dure le parole del leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola: "Questione morale è anche chiudere la porta in faccia ai diritti delle persone gay, questione morale è anche legittimare le violenze frutto dell’omofobia, questione morale è anche minimizzare i comportamenti intolleranti e razzisti. Ancora una volta questo Parlamento si mostra incapace di capire ciò che accade nella società e si chiude nel proprio cuore di tenebra".
L’Assemblea di Montecitorio ha infatti approvato, ieri, le pregiudiziali di costituzionalità sul testo, presentate da Udc, Lega e Pdl, che ha presentato a sua volta una questione sospensiva dell’esame. Le pregiudiziali sono passate con 293 sì, 250 no e 21 astenuti.
Il testo di legge sull’omofobia era stato messo a punto dalla deputata del Pd, Paola Concia e aveva già subito uno stop in Commissione Giustizia a maggio, per i voti del centrodestra che hanno bloccato l’esame del testo. In quell’occasione, il ministro per le Paro Opportunità, Mara Carfagna che ieri si è astenuta alla votazione alla Camera, ha parlato di "occasione persa per il Pdl".
In seguito ad un secondo stop, a distanza di pochi giorni, Paola Concia si era dimessa da relatrice del provvedimento.
Il 17 maggio scorso, in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano aveva testualmente dichiarato che "l’ostentazione in pubblico di atteggiamenti di irrisione nei confronti di omosessuali e’ inammissibile in societa’ democraticamente adulte".
Il provvedimento prevedeva l’aggravante per i reati di odio commessi nei confronti di gay, lesbiche e trans.
"Se fossi stato un semplice deputato che può votare e non il presidente, avrei votato convintamente contro le pregiudiziale", è stato il commento del presidente della Camera, Gianfranco Fini. "D’altro canto – ha aggiunto – avete visto con quanti voti é passata".
Duro, invece, il segretario del Pd, Pierluigi Bersani: "E’ una vergogna che spero non passi inosservata, perché è una pagina brutta. Quando hanno approvato il reato di immigrazione clandestina non si sono fatti sofisticazioni, ora su una norma che è contro tutte le discriminazioni si sollevano argomenti inaccettabili".
"Dopo tante dichiarazioni – ha ricordato Bersani – mi sarei aspettato che ci fosse una certa coscienza in più".
Polemica anche il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna: "Mi sono astenuta perché, pur non condividendo alcuni passaggi della proposta di legge presentata dal Pd, avrei preferito che si arrivasse alla discussione nel merito del provvedimento, per migliorarlo".
"Ho sempre pensato che sia utile per il Paese una legge di stampo europeo che introduca aggravanti per i reati commessi in nome di tutte le discriminazioni e, tra queste, quella per orientamento sessuale. Il Parlamento si è espresso chiaramente, sollevando pregiudiziali di costituzionalità sul testo messo ai voti. Mi auguro che si possa ricreare al più presto il clima necessario per la ripresa del dialogo tra maggioranza e opposizione e che, dal confronto, possa nascere una proposta capace di trovare il consenso del Parlamento", ha concluso il ministro.
Più dure le parole del leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola: "Questione morale è anche chiudere la porta in faccia ai diritti delle persone gay, questione morale è anche legittimare le violenze frutto dell’omofobia, questione morale è anche minimizzare i comportamenti intolleranti e razzisti. Ancora una volta questo Parlamento si mostra incapace di capire ciò che accade nella società e si chiude nel proprio cuore di tenebra".
L’Assemblea di Montecitorio ha infatti approvato, ieri, le pregiudiziali di costituzionalità sul testo, presentate da Udc, Lega e Pdl, che ha presentato a sua volta una questione sospensiva dell’esame. Le pregiudiziali sono passate con 293 sì, 250 no e 21 astenuti.
Il testo di legge sull’omofobia era stato messo a punto dalla deputata del Pd, Paola Concia e aveva già subito uno stop in Commissione Giustizia a maggio, per i voti del centrodestra che hanno bloccato l’esame del testo. In quell’occasione, il ministro per le Paro Opportunità, Mara Carfagna che ieri si è astenuta alla votazione alla Camera, ha parlato di "occasione persa per il Pdl".
In seguito ad un secondo stop, a distanza di pochi giorni, Paola Concia si era dimessa da relatrice del provvedimento.
Il 17 maggio scorso, in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano aveva testualmente dichiarato che "l’ostentazione in pubblico di atteggiamenti di irrisione nei confronti di omosessuali e’ inammissibile in societa’ democraticamente adulte".
Il provvedimento prevedeva l’aggravante per i reati di odio commessi nei confronti di gay, lesbiche e trans.
"Se fossi stato un semplice deputato che può votare e non il presidente, avrei votato convintamente contro le pregiudiziale", è stato il commento del presidente della Camera, Gianfranco Fini. "D’altro canto – ha aggiunto – avete visto con quanti voti é passata".
Duro, invece, il segretario del Pd, Pierluigi Bersani: "E’ una vergogna che spero non passi inosservata, perché è una pagina brutta. Quando hanno approvato il reato di immigrazione clandestina non si sono fatti sofisticazioni, ora su una norma che è contro tutte le discriminazioni si sollevano argomenti inaccettabili".
"Dopo tante dichiarazioni – ha ricordato Bersani – mi sarei aspettato che ci fosse una certa coscienza in più".
Polemica anche il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna: "Mi sono astenuta perché, pur non condividendo alcuni passaggi della proposta di legge presentata dal Pd, avrei preferito che si arrivasse alla discussione nel merito del provvedimento, per migliorarlo".
"Ho sempre pensato che sia utile per il Paese una legge di stampo europeo che introduca aggravanti per i reati commessi in nome di tutte le discriminazioni e, tra queste, quella per orientamento sessuale. Il Parlamento si è espresso chiaramente, sollevando pregiudiziali di costituzionalità sul testo messo ai voti. Mi auguro che si possa ricreare al più presto il clima necessario per la ripresa del dialogo tra maggioranza e opposizione e che, dal confronto, possa nascere una proposta capace di trovare il consenso del Parlamento", ha concluso il ministro.
Più dure le parole del leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola: "Questione morale è anche chiudere la porta in faccia ai diritti delle persone gay, questione morale è anche legittimare le violenze frutto dell’omofobia, questione morale è anche minimizzare i comportamenti intolleranti e razzisti. Ancora una volta questo Parlamento si mostra incapace di capire ciò che accade nella società e si chiude nel proprio cuore di tenebra".
L’Assemblea di Montecitorio ha infatti approvato, ieri, le pregiudiziali di costituzionalità sul testo, presentate da Udc, Lega e Pdl, che ha presentato a sua volta una questione sospensiva dell’esame. Le pregiudiziali sono passate con 293 sì, 250 no e 21 astenuti.
Il testo di legge sull’omofobia era stato messo a punto dalla deputata del Pd, Paola Concia e aveva già subito uno stop in Commissione Giustizia a maggio, per i voti del centrodestra che hanno bloccato l’esame del testo. In quell’occasione, il ministro per le Paro Opportunità, Mara Carfagna che ieri si è astenuta alla votazione alla Camera, ha parlato di "occasione persa per il Pdl".
In seguito ad un secondo stop, a distanza di pochi giorni, Paola Concia si era dimessa da relatrice del provvedimento.
Il 17 maggio scorso, in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano aveva testualmente dichiarato che "l’ostentazione in pubblico di atteggiamenti di irrisione nei confronti di omosessuali e’ inammissibile in societa’ democraticamente adulte".
Il provvedimento prevedeva l’aggravante per i reati di odio commessi nei confronti di gay, lesbiche e trans.
"Se fossi stato un semplice deputato che può votare e non il presidente, avrei votato convintamente contro le pregiudiziale", è stato il commento del presidente della Camera, Gianfranco Fini. "D’altro canto – ha aggiunto – avete visto con quanti voti é passata".
Duro, invece, il segretario del Pd, Pierluigi Bersani: "E’ una vergogna che spero non passi inosservata, perché è una pagina brutta. Quando hanno approvato il reato di immigrazione clandestina non si sono fatti sofisticazioni, ora su una norma che è contro tutte le discriminazioni si sollevano argomenti inaccettabili".
"Dopo tante dichiarazioni – ha ricordato Bersani – mi sarei aspettato che ci fosse una certa coscienza in più".
Polemica anche il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna: "Mi sono astenuta perché, pur non condividendo alcuni passaggi della proposta di legge presentata dal Pd, avrei preferito che si arrivasse alla discussione nel merito del provvedimento, per migliorarlo".
"Ho sempre pensato che sia utile per il Paese una legge di stampo europeo che introduca aggravanti per i reati commessi in nome di tutte le discriminazioni e, tra queste, quella per orientamento sessuale. Il Parlamento si è espresso chiaramente, sollevando pregiudiziali di costituzionalità sul testo messo ai voti. Mi auguro che si possa ricreare al più presto il clima necessario per la ripresa del dialogo tra maggioranza e opposizione e che, dal confronto, possa nascere una proposta capace di trovare il consenso del Parlamento", ha concluso il ministro.
Più dure le parole del leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola: "Questione morale è anche chiudere la porta in faccia ai diritti delle persone gay, questione morale è anche legittimare le violenze frutto dell’omofobia, questione morale è anche minimizzare i comportamenti intolleranti e razzisti. Ancora una volta questo Parlamento si mostra incapace di capire ciò che accade nella società e si chiude nel proprio cuore di tenebra".
L’Assemblea di Montecitorio ha infatti approvato, ieri, le pregiudiziali di costituzionalità sul testo, presentate da Udc, Lega e Pdl, che ha presentato a sua volta una questione sospensiva dell’esame. Le pregiudiziali sono passate con 293 sì, 250 no e 21 astenuti.
Il testo di legge sull’omofobia era stato messo a punto dalla deputata del Pd, Paola Concia e aveva già subito uno stop in Commissione Giustizia a maggio, per i voti del centrodestra che hanno bloccato l’esame del testo. In quell’occasione, il ministro per le Paro Opportunità, Mara Carfagna che ieri si è astenuta alla votazione alla Camera, ha parlato di "occasione persa per il Pdl".
In seguito ad un secondo stop, a distanza di pochi giorni, Paola Concia si era dimessa da relatrice del provvedimento.
Il 17 maggio scorso, in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano aveva testualmente dichiarato che "l’ostentazione in pubblico di atteggiamenti di irrisione nei confronti di omosessuali e’ inammissibile in societa’ democraticamente adulte".
Il provvedimento prevedeva l’aggravante per i reati di odio commessi nei confronti di gay, lesbiche e trans.
"Se fossi stato un semplice deputato che può votare e non il presidente, avrei votato convintamente contro le pregiudiziale", è stato il commento del presidente della Camera, Gianfranco Fini. "D’altro canto – ha aggiunto – avete visto con quanti voti é passata".
Duro, invece, il segretario del Pd, Pierluigi Bersani: "E’ una vergogna che spero non passi inosservata, perché è una pagina brutta. Quando hanno approvato il reato di immigrazione clandestina non si sono fatti sofisticazioni, ora su una norma che è contro tutte le discriminazioni si sollevano argomenti inaccettabili".
"Dopo tante dichiarazioni – ha ricordato Bersani – mi sarei aspettato che ci fosse una certa coscienza in più".
Polemica anche il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna: "Mi sono astenuta perché, pur non condividendo alcuni passaggi della proposta di legge presentata dal Pd, avrei preferito che si arrivasse alla discussione nel merito del provvedimento, per migliorarlo".
"Ho sempre pensato che sia utile per il Paese una legge di stampo europeo che introduca aggravanti per i reati commessi in nome di tutte le discriminazioni e, tra queste, quella per orientamento sessuale. Il Parlamento si è espresso chiaramente, sollevando pregiudiziali di costituzionalità sul testo messo ai voti. Mi auguro che si possa ricreare al più presto il clima necessario per la ripresa del dialogo tra maggioranza e opposizione e che, dal confronto, possa nascere una proposta capace di trovare il consenso del Parlamento", ha concluso il ministro.
Più dure le parole del leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola: "Questione morale è anche chiudere la porta in faccia ai diritti delle persone gay, questione morale è anche legittimare le violenze frutto dell’omofobia, questione morale è anche minimizzare i comportamenti intolleranti e razzisti. Ancora una volta questo Parlamento si mostra incapace di capire ciò che accade nella società e si chiude nel proprio cuore di tenebra".
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