La Legge di Bilancio approvata in questi giorni dalla Camera dei deputati (passerà ora al Senato che dovrebbe approvarla definitivamente prima di Natale) contiene alcune importanti novità in materia previdenziale che interessano direttamente e indirettamente i nostri connazionali, pensionati e non, residenti all’estero.
La misura più importante è quella relativa all’aumento sia dell’importo che della platea di beneficiari della Quattordicesima.
Si tratta di una prestazione “una tantum” che viene erogata nel mese di luglio ai pensionati ultra64enni i quali hanno redditi inferiore al limite stabilito per legge. Per il 2017 i nuovi importi saranno i seguenti: per tutti i pensionati (compresi i residenti all’estero) i quali hanno più di 64 anni di età e un reddito non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo italiano e fanno valere un’anzianità contributiva fino a 15 anni, l’importo una tantum della 14ma solitamente erogato nel mese di luglio passerà da 336 euro a 437 euro; con un’anzianità contributiva tra i 15 ed i 25 anni l’importo passerà da 420 euro a 546 euro; con un’anzianità contributiva oltre i 25 anni l’importo passerà da 504 euro a 655 euro. Invece per i nuovi beneficiari i quali hanno un reddito tra 1,5 e 2 volte il trattamento minimo, gli importi saranno erogati per la prima volta a partire dal 2017 ma saranno leggermente più bassi.
Un’altra novità che interesserà i nostri pensionati all’estero è l’estensione della “no tax area” e cioè della parte della pensione che non viene tassata.
Si stabilisce infatti una disciplina uniforme tra lavoratori e pensionati per le detrazioni dall’imposta lorda IRPEF spettanti con riferimento ai redditi, estendendo ai soggetti pensionati di età inferiore a 75 anni la misura delle detrazioni già prevista per gli altri soggetti, per cui il reddito da pensione non tassabile passerà da 7.800 a 8.125 euro. Dell’innalzamento della “no tax area” saranno beneficiati anche i nostri pensionati residenti all’estero.
Si introduce, in via sperimentale dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2018, l’Anticipo finanziario a garanzia pensionistica (c.d. APE) e una indennità, a favore di determinate categorie di soggetti in condizioni di disagio sociale, spettante fino alla maturazione dei requisiti pensionistici (c.d. APE sociale). Il Governo dovrà chiarire se ci sono le condizioni per applicare l’Ape (l’anticipo pensionistico) anche ai residenti all’estero – ma presumiamo che per una serie di impedimenti oggettivi, l’estensione non sarà semplice.
Novità anche per la possibilità di usufruire della cosiddetta “Opzione donna”: la legge Fornero aveva confermato fino al 31 dicembre 2015 la possibilità per le donne di andare in pensione prima (e cioè a 57 anni e tre mesi con 35 anni di contribuzione), a patto però che avessero scelto (scelgano) di acquisire una pensione calcolata con il metodo contributivo (che come si sa, con riferimento all’importo, è meno favorevole di quello retributivo). Si presume che i 35 anni di contribuzione richiesti possono essere perfezionati anche con il meccanismo della totalizzazione dei contributi previsto dalle convenzioni internazionali di sicurezza sociale, siano esse bilaterali o multilaterali come i Regolamenti comunitari.
Ora la legge di Bilancio 2017 prevede l’estensione della possibilità di usufruire della cosiddetta “Opzione donna” alle lavoratrici che non hanno maturato entro il 31 dicembre 2015 i requisiti richiesti a causa degli incrementi determinati dall’adeguamento dei medesimi all’aumento della speranza di vita. In pratica viene estesa la pensione anticipata alle lavoratrici nate nell’ultimo trimestre dl 1958.
Numerosi sono gli altri provvedimenti che riguardano i pensionati residenti in Italia: alcuni di essi potrebbero applicarsi anche ai residenti all’estero ma come al solito l’assenza di specifici riferimenti legislativi, l’intreccio e i complessi contenuti delle norme, la difficoltà di applicare all’estero normative che si riferiscono al mercato del lavoro in Italia, giurisdizioni diverse (straniere) che impediscono l’applicazione del diritto oggettivo e dell’interpretazione uniforme delle leggi, comportano l’impossibilità di estendere il diritto anche ai nostri connazionali assicurati all’AGO ma residenti all’estero. Tra queste norme ci sono ad esempio le salvaguardie per gli esodati, il cumulo gratuito dei contributi, appunto l’APE, le agevolazioni per i lavoratori precoci e per le attività usuranti, etc.
Avremmo infine apprezzato un aumento dell’importo delle pensioni minime che riteniamo sia ancora molto basso rispetto alle esigenze esistenziali dei pensionati e una maggiore attenzione alle nostre specifiche richieste relative agli importi minimali delle pensioni in convenzione, alla sanatoria degli indebiti pensionistici, alla presa in considerazione dei contributi esteri ai fini dell’importo della 14ma, ai tanti problemi fiscali che richiedono una soluzione, ma saranno questi i temi della nostra attività politica e legislativa nel prosieguo di questa legislatura.
Ovviamente la Legge di Bilancio potrà essere modificata al Senato, auspicabilmente in meglio, ma i suoi contenuti più qualificanti rimarranno senz’altro immutati.
Marco Fedi e Fabio Porta, deputati Pd eletti all’estero
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