L’ultimo scorcio giudiziario della storia della Lega ‘e’ assai brutto’ e il partito deve ‘voltare pagina e alla svelta’ dimostrando ‘di sapersi rifondare su altre basi: tanti devono andarsene a casa e magari anche qualche innocente’. Lo sostiene il governatore del Veneto Luca Zaia in una intervista a la Repubblica.
‘Ma la storia – aggiunge – e’ cosi’: nel ’92 noi della Lega abbiamo mandato a casa tanti mascalzoni, ma anche brava gente, politici onesti e di qualita’. Ora tocca a noi’. Zaia non ha paura della svolta del Carroccio. ‘Del resto – sottolinea – ogni vent’anni cambia il linguaggio della politica, s’affaccia una nuova generazione. Bisogna ripartire dai giovani e da nuove idee’.
Il governatore nega che in questo momento i simpatizzanti veneti del partito pensino con nostalgia alla Liga. ‘Nostalgia no – risponde Zaia, facendo capire di immaginare un movimento dove i veneti contino di piu’ -. Ma sia chiaro che se Bossi confermera’ il passo indietro, si dovra’ pensare a una gestione piu’ collegiale, dove le identita’ regionali tornino a contare di piu’ rispetto a questi anni di leadership assoluta’.
Zaia ha infine una idea chiara sulla questione dei rimborsi elettorali. ‘Decidiamo una buona volta tutti insieme – insiste – che i rimborsi elettorali finiscono qui’.
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