Dicono che Salvini abbia un rapporto molto cordiale con Di Maio e ne sia ricambiato. E’ probabile perché i due si somigliano, anche se Di Maio sembra sempre rincorrere il fratello maggiore.
Il problema del M5S però non è Di Maio, ma una gestione molto difficile del partito (?), perché in primo luogo sembra mancare una classe dirigente di qualità a tutti i livelli, ma soprattutto perché il Movimento ha raccolto voti di protesta (specialmente al sud) da accontentare con iniziative di “panem et circenses” non solo demagogiche, ma costose e pericolose per tutto il sistema Italia.
Il reddito di cittadinanza ne è un esempio lampante (Di Maio: “lo avevamo promesso”), ma è una scelta assurda, clientelare e controproducente per tutta l’Italia.
Spendere 9 miliardi per distribuzioni a pioggia e un miliardo per riformare i “centri per l’impiego” – che sarebbero sostanzialmente invece da chiudere perché spesso esempio di burocrazia inefficiente – non solo è sciocco, ma si presterà a truffe incredibili per le quali – vedrete – alla fine nessuno finirà mai in galera.
Si tolgono però risorse importanti allo sviluppo del Paese facendo aumentare il debito pubblico non per far crescere l’Italia, ma creando un sussidio di disoccupazione che è un incentivo a tirare a campare o a continuare a lavorare in nero.
Perché allora non premiare piuttosto chi assume contribuendo a pagare una parte del salario del neo-assunto o contribuire a chi fa partire un’impresa oppure a finanziare chi resta in Italia impiantando un’impresa anziché emigrare all’estero (oltre 200.000 italiani l’anno!?). Cose concrete, insomma, di causa-effetto immediato e di effettivo rilancio economico.
Soprattutto, come è possibile sostenere un reddito di cittadinanza che è doppio rispetto alle pensioni sociali o a quello di milioni di pensionati ex agricoltori, commercianti, artigiani che devono vivere con una miseria dopo aver lavorato una vita? E’ una autentica ingiustizia, anche perché allora non si doveva criticare Renzi e i suoi 80 demagogici euro, oppure i 500 euro regalati ai diciottenni.
Se proprio bisogna sforare il deficit l’Italia investa piuttosto in infrastrutture, tecnologia, ricerca, ma quotidianamente il M5S dice “no” a rimodernare il paese, “no” al terzo valico, “no” alla TAV, no alle infrastrutture mentre l’Italia (politici italiani, visitate il mondo!!!) è spaventosamente arretrata in molti settori.
La Lega è l’opposto (spero!) di questa visione delle cose ed è per questo che il rapporto con i grillini diventerà sempre più difficile, ma d’altronde oggi Salvini non ha i numeri per un’alleanza “naturale” con il resto del centro-destra, perché – ricordiamoci – ha preso solo il 17% dei voti alle elezioni. Ad oggi sostiene che non mollerà i compagni di viaggio, io penso che tra un anno avremo invece già rinnovato il Parlamento.
Credo che Matteo sia persona capace, sveglia ed intelligente che ha capito come l’unica via sia riportare presto il Paese al voto, diventando lui il riferimento politico dell’Italia, rinforzando il suo ruolo di leader del centro destra per poi governare con grinta.