Roberto Maroni, dopo che la Camera dei Deputati ha scelto di "graziare" il deputato PdL Nicola Cosentino, su Facebook scrive: "Sono amareggiato e un po’ deluso, ma non smetto di credere e di lavorare per la Lega che ho contribuito a costruire in oltre 25 anni di attivita’ politica". Più tardi, Maroni ha postato un altro commento: "La Lega per la quale lavoro e’ la Lega degli onesti, la Lega senza intrallazzi ne’ conti all’estero, la Lega che mi ha conquistato per i suoi ideali di onesta’ e trasparenza, per i suoi valori etici e per i suoi meravigliosi militanti".
Ieri, lasciando Montecitorio, parlando con i giornalisti l’ex ministro dell’Interno aveva dichiarato: "Sono convinto che senza la parolina ‘on.’ davanti al nome, Nicola Cosentino sarebbe stato arrestato. Fra cittadini normali e deputati non devono esserci differenze".
Marco Reguzzoni, capogruppo leghista alla Camera, replica alle parole di Maroni sempre attraverso il diffuso social network: "Caro Roberto, chi e’ causa del suo mal pianga se stesso. La Lega ha dato indicazione di votare per il si’ all’arresto (per il si’, non per il no), salva la liberta’ di chi era contrario per questioni di principio. Lo abbiamo ‘salvato’ noi? Credo proprio di no, perche’ come sai bene quasi tutto il gruppo ha seguito le indicazioni di Bossi che ha detto di votare si’, mica no. Era gia’ successo con il caso Papa, finito in galera proprio perche’ la Lega aveva detto si’ con liberta’ di coscienza".
Maroni, invitato da un amico "virtuale" a replicare ulteriormente a Reguzzoni, spiega: "Lasciamo perdere queste cose e non alimentiamo polemiche inutili. Questa pagina e’ a disposizione di chi vuol parlare di cose serie, dei problemi veri che affliggono lavoratori e imprese della Padania e delle mancate risposte del governo Monti. Tutti a Milano il 22". E’ la Lega 2.0 che guarda al futuro.
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