Umberto Bossi, dopo gli scandali che hanno coinvolto la Lega negli ultimi giorni, ha preso la sua decisione: lascia la guida del partito. Al ‘timone’ del Carroccio da 23 anni, il senatur ha dunque detto basta.
Intanto continuano ad arrivare lanci di agenzia che parlano di "rilevanti somme di denaro" della Lega utilizzate "per sostenere esigenze personali e familiari, estranee alle finalita’ ed alla funzionalita’ del partito". Soldi derivanti dal rimborso pubblico al partito. E’ la famiglia, sono i figli, gli amici, i collaboratori più stretti, ad avere goduto di questi quattrini: "Bossi Umberto, Manuela Marrone (moglie), Bossi Riccardo, Bossi Renzo, Bossi Roberto, Mauro Rosy, Calderoli Roberto, Stiffoni, scuola Bosina, Sinpa’: sono i destinatari – secondo quanto emerge dagli atti dell’inchiesta – di importanti somme di denaro.
Negli atti si sottolinea inoltre che i soldi del Carroccio sono stati utilizzati anche "a favore di altri soggetti e strutture citate nelle telefonate e in corso d’identificazione".
Silvio Berlusconi si dice rammaricato per la bufera che ha colpito ‘l’amico’ Umberto tanto da arrivare a pensare che nulla sarà più come prima. Costantemente informato sulle notizie che arrivavano da Milano dove era riunito il consiglio federale della Lega concluso con le dimissioni del Senatur, il Cavaliere sarebbe rimasto sorpreso, ma soprattutto umanamene molto dispiaciuto per colui che ha sempre considerato ‘il suo più fedele alleato’. Un Cavaliere profondamente amareggiato, e’ la descrizione fornita dai parlamentari che con lui hanno commentato tutta la vicenda che tra travolto il vertice leghista.
Al turbamento del Cavaliere si aggiungono pero’ i ragionamenti dentro il Pdl su come saranno ora gli equilibri ed i rapporti con la Lega Nord. I piu’ cinici a via dell’Umilta’ sperano che il terremoto che ha travolto i lumbard possa avere ricadute positive in termini elettorali per il Pdl alle elezioni amministrative. La speranza e’ che si riesca a drenare qualche voto dei delusi, anche se sondaggi alla mano, l’ipotesi che va per la maggiore e’ che i militanti delusi del Carroccio con i loro voti contribuiscano ad aumentare il consenso di quei partiti simbolo dell’antipolitica come il movimento di Beppe Grillo. Al di la’ delle elezioni amministrative pero’ nel Pdl c’e’ gia’ chi guarda oltre e attende le ‘mosse’ di Roberto Maroni, considerato dai pidiellini il segretario in pectore della Lega. L’ex ministro dell’Interno, e’ il ragionamento di alcuni, si terra’ fino alla fine le mani libere per cui recuperare l’alleanza non sara’ cosi’ semplice.
Non la pensano cosi’ alcuni dirigenti vicini anche al segretario Angelino Alfano. Anzi, e’ proprio sullo stretto rapporto che c’e’ tra i due, coltivato anche dall’esperienza insieme al governo, che nel Pdl si guarda nell’ottica di una possibile alleanza futura.
GHEDINI (PDL): IPOTESI COINVOLGIMENTO BERLUSCONI IRREALISTICA "Alcune agenzie di stampa nell’ambito delle indagini riguardanti la Lega Nord, prospettano che in un’intercettazione emergerebbe il nome ‘Silvio’ come colui che avrebbe tenuto fermo, tramite la magistratura, un procedimento penale nei confronti di Renzo Bossi". Lo precisa l’avvocato Niccolò Ghedini. "Il nome ‘Silvio’ viene accostato, sempre da alcune agenzie, al presidente Berlusconi. L’ipotesi – prosegue Ghedini – è totalmente priva di fondamento e del tutto risibile. Che il presidente Berlusconi possa essere intervenuto con la magistratura per ottenere tale risultato è davvero impensabile. Non solo ciò non è mai accaduto, ma si tratta davvero di una supposizione irrealistica e fuori da ogni logica".
FORMIGONI: E’ FINITA UN’EPOCA “È una notizia clamorosa destinata a segnare un’epoca. Rimangono le sue parole, la sua decisione forte presa per il bene del movimento”. Così Roberto Formigoni commenta la notizia delle dimissioni di Bossi. Per Formigoni ora è necessario “portare alla luce la verità, siamo garantisti ma vanno fatti gli opportuni accertamenti. Soprattutto, bisogna fare chiarezza sulla trasparenza dei finanziamenti ai partiti”.
DIMISSIONI BOSSI RIVOLUZIONANO ANCHE PALINSESTI TV Il terremoto che si e’ abbattuto sulla Lega Nord con le dimissioni di Umberto Bossi rivoluziona anche i palinsesti tv. Mediaset cambia la programmazione delle proprie reti per dedicare una maratona informativa alle dimissioni del Senatur. In prima serata, dalle 21.10, andra’ in onda lo speciale L’addio di Bossi, realizzato dal Tg4 (diretto da Giovanni Toti) e dal TgCom24 (diretto da Mario Giordano), trasmesso in contemporanea su Retequattro e sul canale all news. La trasmissione sara’ condotta in studio da Benedetta Corbi. In seconda serata, alle 23.30, la staffetta passera’ a Matrix su Canale 5. Il programma condotto da Alessio Vinci si colleghera’ in diretta con la sede della Lega e con Gemonio, seguendo gli sviluppi con ospiti e servizi fino a tarda notte. ‘Lega nella bufera’ e’ il titolo della puntata di Porta a porta in onda in seconda serata su Rai1. Su La7 dalle 19.25 e’ in onda uno speciale del Tg sulle dimissioni di Bossi.
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