Roberto e Umberto, domani sera, sullo stesso palco a Varese. Una scena che già fa sognare i maroniani. Una scena che è stato lo stesso Senatùr a promettere all’ex ministro dell’Interno, secondo fonti leghiste, mentre qualcuno mormora che Marco Reguzzoni, attuale capogruppo leghista alla Camera, sarà costretto a cedere il suo posto.
Ma domani a Varese potrebbe anche accadere che Bossi non si presenta: e allora via alle contestazioni che lambiscono il Capo, slogan anti cerchio magico, benzina in attesa del falò di domenica, quando a Milano si terrà la grande manifestazione del Carroccio.
Il bivio è stretto, la settimana decisiva per le sorti del partito che sogna la Padania ma rischia di spaccarsi. Per questo anche a Montecitorio la tensione è palpabile. Gli uomini vicini a Maroni hanno le bocche cucite, si augurano che domani Bossi ci sia davvero. Anche i deputati vicini a Reguzzoni mantengono il silenzio assoluto. I maroniani raccolgono le firme anti Reguzzoni, Bossi è costretto a scegliere e decide sanzioni durissime contro i maroniani, parte l’epurazione. Anche questo potrebbe essere uno scenario. Certo è che in piedi ne rimarrà soltanto uno.
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