Era già successo con Alessio Tacconi, eletto deputato nel 2013 con il Movimento 5 Stelle nella ripartizione estera Europa e poi passato al Partito Democratico; proprio come dieci anni fa, anche oggi l’eletto all’estero dei 5stelle – meglio dire l’eletta, visto che si tratta di una donna – ha deciso di fare il salto della quaglia e passare dal Movimento guidato dall’ex premier Giuseppe Conte al partito fondato da Carlo Calenda, Azione.
Non chiedeteci cosa abbia spinto Federica Onori a cambiare casacca; i più maligni sostengono che l’abbia fatto per potersi intascare lo stipendio intero, altri – maliziosi – assicurano sia in gioco una candidatura certa per il prossimo giro.
Così Calenda accoglie nel proprio partito persone provenienti da quello che ha sempre definito “un branco di scappati di casa” che “vanno cancellati dalla politica”. Chiamasi coerenza… La stessa coerenza di Federica, che ora – scrive il M5S in una nota – porterà avanti le sue battaglie “per i tagli del Reddito di Cittadinanza, per l’invio di armi a oltranza, per il ritorno alla prescrizione, per la legge bavaglio”.
Sia quel che sia, la maledizione dei 5stelle in Europa continua. Eletti dagli italiani residenti nel Vecchio Continente, se ne sono sempre fregati dei connazionali e del loro mandato elettorale.
Evidentemente Onori si è abituata in fretta alle logiche del trasformismo che regolano certi accordi politici romani. Sembrava così pura, ancora non contaminata dalla partitocrazia, dai giochi di Palazzo. E invece…
Ci dispiace per gli elettori 5stelle, che dall’Europa per due volte hanno dato fiducia a persone sbagliate. Forse in futuro sarà meglio cambiare partito, visto che per due volte su due chi è stato eletto nel M5S poi se n’è andato. E siccome non c’è due senza tre….