“Le parole fanno un effetto in bocca e un altro negli orecchi” (Alessandro Manzoni)
“Come possiamo intenderci se nelle parole ch’io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e il valore che hanno per sé, del mondo com’egli l’ha dentro?” (Luigi Pirandello)
“Le parole sono la più potente droga usata dall’uomo” (Rudyard Kipling)
“Nelle parole c’è qualcosa d’impudico” (Cesare Pavese)
“Per le donne il miglior afrodisiaco sono le parole. Il punto “G” è nelle loro orecchie. Chi lo cerca più in basso sta sprecando il suo tempo”
(Isabel Allende)
ZINGARETTI, ASPETTIAMO I FATTI
Nicola Zingaretti avrà successo solo se darà importanza ai fatti più che alle parole. Gli elettori della sinistra (ma non solo quelli di sinistra!) sono stufi di chiacchiere. E gli orribili talk show, pieni di urla e di proclami, aggravano ogni giorno la diffidenza di coloro che seguono la politica. Si dice che chiacchiere e tabacchiere di legno, il banco non le impegna. Ora, senza offesa, partiti e movimenti politici danno spesso l’impressione di andare al banco dei pegni per incassare qualcosa, ma portano solo parole e poco altro.
IL TRASLOCO DELLA SEDE
Ho letto che il neoeletto segretario del Pd, Zingaretti, vuole traslocare il “suo” partito in periferia. Sbaraccare il Nazareno, la sede del Pd situata a due passi da piazza di Spagna, nel cuore di Roma, e aprirne un’altra, in una zona lontana dai palazzi del potere, per dare il segno che si torna in mezzo alla gente. Un primo passo per togliersi lo stigma di “partito della Ztl”. È la proposta lanciata dal segretario Nicola Zingaretti, ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa” su Rai 1.
IL COWORKING, CHE ROBA É?
La nuova casa dei democratici deve avere una libreria a pianterreno, un bar open space visibile dall’esterno, popolata di giovani intenti a lavorare su “forum tematici”. L’intenzione è replicare il modello di altre città, “un coworking delle idee”. Sinceramente: parole (parole, parole…) tipo “coworking” mi fanno venire l’orticaria, come tutti gli inglesismi inutili. E non credo che, nelle periferie, ma anche in centro città, possano risultare credibili e suscitare entusiasmi, in coloro che confidino in una svolta.
ZINGARETTI, GROSSO ERRORE ANDARE DA FAZIO
Caro Zingaretti, lei mi fa simpatia, ero davvero estenuato dai fiumi, in piena, di parole e promesse di Matteo Renzi. Ma, schiettamente, non mi sembra un bell’esordio andare da Fabio Fazio, campione e simbolo di una società in decadenza (quella che, a parole, volete cambiare), fondata su favoritismi ed eccessi di compensi, alla faccia dei telespettatori e dell’opinione pubblica. In periferia bisogna andarci ogni giorno, con iniziative concrete, non basta metterci una sede.