Le maschere tradizionali del Carnevale romano. Rugantino, Meo Patacca, il Generale Mannaggia La Rocca, il nobile Cassandrino, don Pasquale de’ Bisognosi, il burattinaio Ghetanaccio, il dottor Gambalunga, la Zingara, sono le più famose. Seguivano i vari Norcini, Facchini, Pulcinelli romani.
Nel teatro popolare romano Rugantino è il simbolo della romanità. Personaggio nativo del quartiere Testaccio, il nome deriva da “ruganza” che vuol dire arroganza. Superbo, esperto con parole e coltello, ma di animo buono. Il costume può essere rappresentato in due modi, o da gendarme con vestito rosso e cappello a due punte, o da popolano con calzoni, casacca e fazzoletto al collo. Il personaggio, molto amato, ha ispirato film e commedie teatrali.
Meo Patacca, altra maschera romana della commedia dell’arte, rappresenta il popolano attaccabrighe ma non vile. E’ stato reso famoso dal poema in dialetto romanesco di Giuseppe Berneri “Meo Patacca”. Il nome deriverebbe da “patacca”, la somma che costituiva la paga del soldato all’epoca. Il costume è raffigurato da calzoni stretti al ginocchio da legacci, giacca di velluto e capelli raccolti da una retina.
Il personaggio del Generale Mannaggia La Rocca, ogni giovedì grasso di carnevale procedeva in groppa ad un cavallo bianco in gualdrappa rossa bordata d’oro e lui abbigliato in alta uniforme con sciabola ed elmetto, lungo il Corso, da piazza del Popolo a piazza Venezia.
Cassandrino è un padre nobile, credulone, raggirato per i suoi averi. Si lascia spesso ingannare dalle figlie e dalle donne. E’ un romano autentico, prototipo del borghese ciarliero e brontolone. Indossa un copricapo a tricorno, una parrucca, una giubba a coda di rondine e scarpe con fibbia.
Don Pasquale de’ Bisognosi è un uomo benestante che ama le beffe. Indossa una ricca palandrana, una parrucca e pantaloni al ginocchio. Il dottor Gambalunga è un ciarlatano che tenta di vendere agli ingenui gli elisir di eterna giovinezza o le pozioni d’amore. Viene rappresentato con una grande parrucca, enormi occhialoni, un vestito nero e un libro in mano.