“I dolci in tavola sono come concerti barocchi nella storia della musica: un’arte sottile”. (Isabel Allende)
“Le cose più dolci da gustare si dimostrano amare da digerire”. (William Shakespeare)
“Il piacere è come certe droghe medicinali: per ottenere sempre lo stesso risultato bisogna raddoppiare la dose”. (Honorè de Balzac)
“Il piacere è peccato, e qualche volta il peccato è un piacere” (George Gordon Byron)
“Penso sempre che per il mio compleanno mi facciano una festa con una torta enorme da cui esce una donna nuda e gigantesca. Mi picchia e torna nella torta”. (Woody Allen)
LE FRAPPE DI SIMONA
Le frappe di Simona, una minuscola pasticceria di Ostia lido: ecco una piccola, per me deliziosa storia esemplare sul talento degli italiani. Sono convinto che l’Italia riuscirà a salvarsi grazie agli apporti, alla fantasia e alla determinazione di tanti suoi valorosi (e sconosciuti) cittadini. Provo un particolare stato d’animo, una sorta di beatitudine, nel raccontarvi certe storie italiane; congiuntamente alla speranza, forse esagerata, per la rinascita del nostro Paese. Ed eccovi la storia di oggi.
UNA MINUSCOLA BOTTEGA, APERTA SOLO A GENNAIO E FEBBRAIO
Vi parlo della pasticceria Simona, una minuscola bottega di Ostia Lido. La storia è davvero singolare: è aperta solo un mese e mezzo o poco più, da gennaio a febbraio. Dalla Befana, fino a Carnevale. Non fa pubblicità, ma è famosa a Roma e dintorni per l’eccellenza della sua specialità: le frappe, altrove chiamate chiacchiere, o anche bugie.
UNA FOLLA AD ASPETTARE L’APERTURA
Nei giorni di apertura, alle 13.30 sono distribuiti i numerini, per disciplinare l’attesa dei clienti, la coda inverosimile che subito si forma. Ma il negozio – un bugigattolo ospita al massimo quattro persone per volta – apre solo due ore dopo, fino al tardo pomeriggio. Apertura anche domenica mattina. I prezzi sono modesti: meno di venti euro per mezzo chilo di frappe. Per il resto l’offerta è scarsa: castagnole, biscotti, pasticcini.
LA FANTASIA DI DUE AMICI…
È la storia di un’amicizia, di una famiglia e della passione per la campagna, i prodotti genuini, il buon cibo. Tutto partì da due ex camerieri, Lorenzo e un suo amico, che negli anni 80 si ingegnarono – in quella piccola bottega di Ostia – a lanciare le frappe di loro invenzione. Il segreto: la frittura di olio di arachidi, cambiato di continuo, l’impasto, un velo di miele.
… UNO STREPITOSO SUCCESSO
Successo clamoroso: la frappa si squaglia in bocca. Così, ben presto i due amici decisero di aprire la bottega solo un mese e mezzo all’anno, per poi ritirarsi nella loro patria adorata, la campagna, a curare l’orto e gli ulivi. Lasciando la gestione a Simona, figlia di Lorenzo.