Oggi c’è chi si scandalizza tanto per le fake news. In realtà, la fake news fa parte della storia. Infatti, la storia umana è piena di fake news, di notizie false che spesso furono usate per fare della propaganda, spesso con eventi tragici. Mi viene in mente come esempio la soppressione dei cavalieri Templari, che avvenne nel 1312. Contro quei cavalieri fu detto e scritto di tutto. Furono accusati di idolatria, poiché secondo i loro detrattori avrebbero sostituito Gesù Cristo con l’idolo Baphomet, e di sodomia. In realtà, la soppressione avvenne per mano di Papa Clemente V, su pressione del re di Francia Filippo IV il Bello, che era ingolosito dai beni dell’ordine.
Mi viene in mente un altro esempio riguardante l’Inghilterra di re Enrico VIII. Nel 1534, re Enrico VIII ruppe con la Chiesa cattolica ed assunse il controllo della Chiesa inglese. Da lui incaricato riguardo alle questioni della Chiesa, il suo ministro Thomas Cromwell, diede il via alla dissoluzione dei monasteri. Cromwell favorì la diffusione di notizie secondo cui i monaci e le monache avrebbero fatto truffe con il culto delle reliquie, avrebbero praticato la stregoneria ed avrebbero fatto sconcezze varie.
In realtà, il re voleva acquisire i beni monastici.
Un altro esempio ancora (molto grave) fu quello il libro dei “Protocolli dei Savi di Sion”. Quel libro fu un falso documentale creato dalla polizia zarista (Okhrana) e fu realizzato all’inizio del XX secolo. In quel libro si accusarono gli ebrei di volere controllare il mondo. Il libro dei “Protocolli dei Savi di Sion” fu una delle più grandi bufale della storia e purtroppo questa “bufala” fece un gran male all’umanità. Basti pensare ai pogrom e al nazismo.
Ancora oggi, quel libro fa male, visto che è ancora in circolazione. Basti pensare all’antisemitismo presente in una larga parte del mondo islamico, in cui si leggono libri come quello dei “Protocolli dei Savi di Sion” ed il “Mein Kampf” di Adolf Hitler.
Le fake news fanno parte della storia. Tuttavia, rispetto al passato, oggi vi è una cosa in più: la rete. Con la rete non c’è solo una maggiore velocità delle informazioni, ma anche il fatto che ognuno possa farsi “giornalista” e mettere in giro notizie di ogni tipo. Da qui nasce il problema, perché tanti non verificano le notizie.
Molta gente legge, non verifica e spesso prende per buona una notizia a prescindere da tutto.
Tuttavia, le fake news non devono diventare il pretesto per la limitazione della libertà di espressione delle persone. Invece, bisogna educare le future generazioni ad avere un rapporto più sano con l’informazione. Per esempio, chi (come me) ha un blog deve sapere che le parole possono essere come pietre e che (usate male) esse possono provocare seri danni.
Verificare sempre una notizia che si è letta e, per chi ha un blog, accertarsi sempre della fonte da cui essa proviene, prima di riportarla.