Laura Garavini, senatrice Pd eletta nella ripartizione estera Europa, ormai abbiamo imparato a conoscerla. Rossa che più rossa non si può, prima bersaniana doc poi renziana di ferro, come ricordava spesso Ricky Filosa, che ha diretto questo giornale per dodici anni, Garavini vive in un mondo tutto suo. Il suo partito non riesce a riprendersi dopo le ultime batoste elettorali, la lotta interna al Pd è continua, non si capisce nemmeno da che parte vogliano andare i dem, quali siano i loro progetti per il futuro. Intanto Garavini, che farebbe bene a guardare in casa propria, spara ad alzo zero contro il governo italiano.
Secondo la senatrice “gli italiani all’estero, come il mondo intero, oggi guardano all’Italia con enorme preoccupazione”. Sì? Beh, sinceramente non ce ne siamo accorti. A noi sembra invece che gli italiani nel mondo guardino allo Stivale con grande speranza, visto che ai nostri connazionali interessa avere servizi consolari efficienti, sedi diplomatiche e consolari sul territorio, raggiungibili in tempi dignitosi, così come assistenza in tutto ciò che riguarda la diffusione della lingua italiana o nel rafforzamento della rete delle Camere di Commercio italiane nel mondo.
Gli italiani all’estero guardano con fiducia a questo governo, anche perché per la prima volta uno degli eletti oltre confine, il Sen. Ricardo Merlo, è entrato nella stanza dei bottoni (ancora, copyright Ricky Filosa), lì dove si prendono le decisioni.
Con la nomina a Sottosegretario agli Esteri del presidente del MAIE, gli italiani nel mondo tirano un sospiro di sollievo e hanno già notato la differenza rispetto all’andazzo dei governi precedenti.
Ma Garavini è cieca e troppo faziosa, così continua ad attaccare: “La credibilità dell’Italia è andata in cantina. E i nostri italiani all’estero sono i primi a subirne le conseguenze”. Parla proprio lei: Laura infatti non si è fatto alcuno scrupolo nel votare in passato tutte quelle manovre economiche che non hanno fatto altro che distruggere la rete consolare italiana, chiudere importanti sedi diplomatiche nel mondo, tassare i connazionali (vedi Imu prima casa in Italia). “Mi auguro che le cose cambino. Perché mi sta a cuore il bene del Paese”, conclude la dem. Tranquilla Laura, le cose stanno già cambiando e in meglio, rispetto a quanto fatto da voi e dal vostro governo a guida Pd negli anni precedenti. Tu cara senatrice, piuttosto, che hai combinato in tanti anni in Parlamento? A non pochi italiani nel mondo le tue – ma in realtà anche quelle di alcuni tuoi colleghi – sembrano soltanto vacanze romane ben retribuite. Dimostraci il contrario se ne sei capace. Noi siamo qui.