La crisi di natura finanziaria scoppiata nell’estate del 2007, originatasi negli Stati Uniti con la crisi dei subprime, ha evidenziato tutti gli aspetti negativi della globalizzazione. Infatti, mentre si speculava sui prezzi degli immobili e si offrivano mutui quasi a chiunque, alla fine si sono accorti che le persone non riuscivano piu’ a pagare semplicemente perche’ non riuscivano piu’ a trovare lavoro, il quale nel frattempo, come conseguenza della globalizzazione, si era trasferito nei cosiddetti Paesi emergenti.
Per superare la crisi economica del 2008, gli Stati Uniti si sono fatti prestare un’enorme quantita’ di denaro dalla Cina per acquistare altri prodotti cinesi. Ma ora dopo circa 3 anni quei soldi sono finiti!
Le agenzie di rating declassano molti Paesi dell’Unione Europea e si inizia a scommettere sul fallimento dell’euro. Dopo enormi pressioni, la Germania prestera’ parecchi soldi a Stati come per esempio l’Italia, per acquistare altri prodotti tedeschi, ma quanto durera’? 3 anni? E dopo?
Le decisioni del World Trading Organization (WTO) di globalizzare i mercati, togliendo qualsiasi forma di barriera, non rappresentano il pensiero della maggior parte delle popolazioni, ma solo gli interessi economici delle multinazionali. Infatti le aziende manifatturiere in Paesi come l’Italia, si vedono costrette a chiudere a causa della concorrenza sleale dei Paesi cosiddetti emergenti. Da notare che in quei Paesi, il lavoratore viene solo sfruttato ed in alcuni casi viene trattato come uno schiavo.
Io credo che le decisioni del WTO devono essere riviste: o si ritorna come nel caso precedente dove venivano applicate delle tasse sui prodotti importati dai Paesi che sfruttano le loro popolazioni o i lavoratori devono avere tutti gli stessi diritti e trattamenti economici per evitare competizioni sleali.
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