La questione delle borseggiatrici rom che agiscono nelle metropolitane di Milano e di Roma è nota. Esse agiscono in maniera quasi indisturbata, causando disagi ai passeggeri. Oltre a ciò, vi sono anche pezzi di territorio italiano controllati di fatto da bande criminali di immigrati. Esempi sono i boschi della Provincia di Varese, ove vi è una banda di immigrati nordafricani che spadroneggia e che spaccia droga, e Castel Volturno, in Provincia di Caserta, ove la mafia nigeriana gestisce molti traffici, come il racket della prostituzione e degli affitti irregolari.
La mafia nigeriana è anche peggio della camorra. Quest’ultima, a confronto con la mafia nera, può essere paragonata ad una banda di dilettanti.
Sia chiaro, questa non è un’apologia della nostra criminalità organizzata, ma è una foto della realtà. La mafia nigeriana spaccia droga, gestisce il racket della prostituzione, facendo ogni abuso, gestisce gli affitti irregolari e commette altri crimini veramente efferati, prendendo di fatto il posto della camorra.
Queste forme di crimine organizzato controllano pezzi del nostro Paese e sembra che in quelle zone le nostre autorità non abbiano nessun potere e nessuna giurisdizione. Anzi, se i nostri carabinieri entrassero in quelle zone rischierebbero la vita. Questo è grave, ma è ancora più grave l’atteggiamento della sinistra, la quale chiede che non si filmino le borseggiatrici e che ritiene che il problema maggiore che c’è qui in Italia sia un fascismo inesistente. Noi abbiamo dei grossi problemi e la sinistra pensa alla caccia ai fantasmi. Vede fascisti ovunque, quando il fascismo è morto e sepolto.
Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e soci non sono mai andati nei boschi di Varese o non sono mai saliti sulla metropolitana di Milano? Sembra che questa sinistra viva in un mondo tutto suo.