Sergio Pirozzi, consigliere della Regione Lazio, sul fallimento della mozione di sfiducia nei confronti di Zingaretti, parlando a Radio Cusano Campus ha detto: “E’ una vicenda paradossale. Nel percorso di questi mesi due esponenti del centrodestra sono passati nel gruppo misto e avevano fatto un patto d’aula col presidente Zingaretti. Le opposizioni al completo quindi non avevano i numeri per sfiduciare Zingaretti. Si è andati in aula solo per fare una dimostrazione plastica davanti agli organi di informazione. Siccome io sono abituato a ragionare non con i girotondi ma con le verticalizzazioni per fare gol, ho preso atto che non c’erano i numeri. Io al consiglio c’ero, ho fatto l’intervento, quando ho visto che questa mozione era una buffonata sono andato via e ho detto: richiamatemi quando farete le cose seriamente”.
Riguardo la legge Pirozzi sulla prevenzione sismica. “Io mi godo questa legge approvata all’unanimità. Si parte dai comuni che sono in zona sismica 1 e la Regione metterà risorse a fondo perduto per tutti gli interventi su quegli edifici costruiti prima del 1974. Fino ad oggi c’era solo il bonus sisma che prevedeva gli sgravi fiscali, oggi la Regione mette dei fondi gratis. E’ un’inversione di tendenza perché di solito qui parliamo di prevenzione solo dopo le tragedie, poi ce ne scordiamo. Questa legge dovrebbe essere supportata anche dal governo, con altre risorse. Questo rimetterebbe anche in moto il pil dando ossigeno alle imprese di edilizia che sono in crisi”.
Sulla ricostruzione nelle zone del sisma. “La ricostruzione è quasi al palo. Le procedure sono lente. Al di là che qualche cosina piano piano si muove, se il governo non rinnoverà la zona urbana franca speciale con l’esenzione dalle tasse e dai contributi, non ci può essere ricostruzione perché non si può prescindere dal lavoro. Si parla solo di ricostruzione delle case, ma la finale di Champions League è il rinnovo delle misure fiscali altrimenti le attività commerciali chiudono, la gente va via e questi diventeranno paesi da cartolina e basta. Sarebbe la sconfitta dell’Italia”.