"Se vogliamo lasciare ai nostri figli un futuro con maggiori opportunita’ dobbiamo scardinare quella visione classista, discriminatoria e oserei dire razzista per la quale la tutela del lavoro coincide sic et simpliciter con la tutela degli attualmente occupati, e addirittura di una minoranza di occupati, nella totale indifferenza nei confronti di inoccupati e disoccupati, per non parlare di chi svolge mestieri che non siano alle dipendenze altrui". Lo ha detto Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato, intervenendo al Senato a un convegno sul Welfare della fondazione Magna Carta e dell’associazione Amici di Marco Biagi.
"Come se l’occupazione meritevole di tutela- ha proseguito- fosse solo quella conseguita in determinate forme e in un determinato momento; come se la rete di protezione del mercato del lavoro non dovesse riguardare anche e soprattutto chi un’occupazione non ce l’ha o chi l’ha momentaneamente perduta e deve poter ambire a riconquistarla; come se il posto di lavoro fosse una nozione ideologica e non gia’ strumento e viatico della realizzazione personale. Sono questi gli unici presupposti possibili per guardare al futuro e scrivere un nuovo patto con i nostri figli. Noi continueremo a fare la nostra parte. Prendiamo atto delle intenzioni del nuovo governo di voler abbattere totem ritenuti intoccabili". "Il governo Berlusconi, il ministro Sacconi, avevano iniziato a farlo senza mai perdere di vista l’equita’ e la solidarieta’ sociale. Attendiamo alla prova dei fatti- ha concluso Quagliariello- se il nuovo esecutivo sapra’ fare altrettanto".
Discussione su questo articolo