“Il passaporto europeo rappresenta un grande passo avanti nel processo d’integrazione”. Così il segretario confederale dell’Ugl, Antonio Polica, commenta il lancio da Bruxelles di un ‘tesserino’ europeo che certificherà le qualifiche per poter continuare ad esercitare qualunque professione in qualunque Paese dell’Unione europea.
Per il sindacalista “costruire un pilastro sociale accanto a quello economico e finanziario, come previsto dalla strategia Ue 2020, è oggi più che mai necessario per recuperare la fiducia dei 500 milioni di cittadini europei e per assicurare all’Unione un futuro all’altezza delle aspettative”.
“Auspichiamo che, accanto al passaporto Ue, siano attivate presto altre misure – aggiunge – per strutturare un più ampio sistema di tutele, evitando però di generare dumping sociale attraverso norme omogenee, ad esempio in materia previdenziale facilitando la totalizzazione dei contributi su scala europea”.
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