Rischiano la vita tutti i giorni, sfruttati, senza alcun diritto, spesso coinvolti in traffici illeciti e ambienti criminali. Sono ancora tantissimi – 168 milioni, secondo i dati dell’International Labour Organization – i bambini lavoratori in tutto il mondo. Di questi, 85 milioni sono impegnati in lavori pericolosi.
“Il lavoro minorile è un fenomeno ancora troppo diffuso in tantissimi Paesi del mondo compresa l’Italia. Un dramma difficile da monitorare, contro il quale sono necessarie azioni di contrasto più decise e urgenti”, ha commentato Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro e professore ordinario di Neuropsichiatria infantile.
“Il lavoro minorile e lo sfruttamento del lavoro minorile – ha proseguito – rappresentano una nuova forma di schiavitù, in cui nessun diritto è riconosciuto ai bambini e agli adolescenti, in primis il fondamentale diritto all’educazione e al percorso scolastico. L’intervento è particolarmente complesso poiché il fenomeno si intreccia con quelli della povertà, dello sfruttamento sessuale, dei minori stranieri non accompagnati, dei traffici illeciti e della tratta. La crisi economica e l’emergenza immigrazione stanno aggravando una situazione già al limite. Telefono Azzurro da anni si impegna in prima linea per combatterlo con azioni incisive, in particolare attraverso il servizio 114 Emergenza Infanzia, strumento di intercettazione e di intervento rispetto a situazioni di lavoro minorile, sfruttamento del lavoro, riduzione in schiavitù e tratta”.
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