Il risultato della amministrative che ha terremotato il quadro politico non affonda il ddl lavoro, come alcuni avevano temuto. Al termine di una riunione tra il ministro Elsa Fornero e la maggioranza e’ stata trovata una intesa di massima su alcune modifiche al provvedimento nella parte sulla flessibilita’ in entrata che soddisfano il Pdl. Si ragiona anche a una possibile modifica sui licenziamenti per motivi disciplinari, con il Pd contrario a mettere mano all’articolo 18.
Tutto cio’ dovrebbe far camminare piu’ speditamente da domani il testo, rispondendo cosi’ alle sollecitazioni del commissario europeo agli Affari economici Olli Rehn.
‘Un ritardo nella riforma del mercato del lavoro puo’ danneggiare l’Italia nell’attuale fase di tensione dei mercati’, ha detto Rehn oggi a Roma. Il commissario ha spiegato che bisogna ‘assicurare una maggiore flessibilita’ in entrata’ e che ‘e’ importante poter dare un sostegno al reddito durante un periodo di disoccupazione’.
Circa un’ora prima si era conclusa la prima riunione tra governo e maggioranza sul ddl, alla vigilia dell’inizio del voto sugli emendamenti. Nello studio del capogruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, si sono incontrati i suoi colleghi del Pd e dell’Udc, Anna Finocchiaro e Giampiero D’Alia, i due relatori Maurizio Castro e Tiziano Treu e il ministro Fornero.
Alla fine bocche cucitissime ma con un’intesa di massima raggiunta. Il ministro ha ricevuto il mandato di verificare con i relatori la fattibilita’ di due richieste del Pdl sulla ‘flessibilita’ in entrata, riguardanti le partite iva (per le qualifiche professionali piu’ alte) e i contratti a tempo determinato (accorciare i tempi tra un contratto e l’altro). Si ragiona anche alla possibilita’ di modificare la disciplina dei licenziamenti per motivi disciplinari, riducendo la discrezionalita’ del giudice in questo tipo di cause. Ma il Pd teme qualsiasi ritocco, seppur piccolo, all’articolo 18.
Castro e Treu, dopo la riunione, si sono subito incontrati e ulteriori riunioni si sono svolte al ministero. La commissione Lavoro del Senato, che avrebbe dovuto riunirsi domattina, e’ stata convocata direttamente alle 15, per dare ulteriore tempo ai relatori. I quali potrebbero dunque presentare i loro emendamenti gia’ nella seduta pomeridiana.
Intanto la commissione Bilancio, che deve esprimersi sulla ‘copertura’ di tutti gli emendamenti, ha iniziato l’esame giungendo all’articolo 8. Quindi gli emendamenti su cui c’e’ gia’ il parere potranno essere messi al voto in commissione Lavoro gia’ domani.
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