Sempre più giovani italiani decidono di lasciare l’Italia per cercare all’estero migliori opportunità di lavoro. In Molise la percentuale di emigrazione giovanile fuori dai confini del Bel Paese è dello 0,86%. E’ quanto emerge da una ricerca del Centro studi ImpresaLavoro realizzata su elaborazione di dati Istat.
A determinare le “partenze” dal territorio molisano così come da altre regioni, spiccano le retribuzioni più adeguate al costo della vita, le più agevolate possibilità di carriera e la meritocrazia, ovvero la convinzione che il merito venga più facilmente premiato.
“Andare a lavorare o a studiare per qualche tempo all’estero di per sé non è un male – dichiara Massimo Blasoni, presidente del Centro Studi Impresa Lavoro -. Il problema è che poi moltissimi italiani decidono di non tornare in Italia perché privi di una qualsiasi prospettiva. Il nostro mercato del lavoro è infatti prigioniero di regole sbagliate: è necessario ripensare ad un piano per offrire opportunità concrete di occupazione e crescita, facilitando le imprese che intendono formare e assumere giovani. Il trasferimento in un Paese estero non deve essere percepito come l’unica soluzione per assicurarsi un futuro migliore”.
Dal raffronto delle regioni italiane nell’ultimo quinquennio: 2016/2020 nella fascia d’età tra i 18 e i 39 anni, il Molise è al terzo posto dopo il Trentino Alto Adige con l’1,23% di giovani emigrati, il Friuli Venezia Giulia con lo 0’87% e il Molise con lo 0,86%. A seguire l’Abruzzo con lo 0,84% e la Calabria con lo 0,82%.
Secondo i dati, i giovani prediligono mete europee: il Regno Unito seguito da Germania, Francia, Svizzera e Spagna.