Poca attenzione ai piu’ deboli e rischio che il lavoro nero torni ad aumentare. Il ministro del Welfare Elsa Fornero sceglie l’assemblea di Confcooperative per una sorta di ‘mea culpa’ (‘ammetto una mia qualche responsabilita”) che pero’ non piace al leader della Cgil: ‘serve a poco – replica infatti Susanna Camusso – se non si cambia orientamento’. E anche l’illegalita’, ribadisce il sindacato, non e’ certo ‘ineluttabile’ e ‘va contrastata’.
Il ministro torna intanto a difendere la riforma del mercato del lavoro, che attende di iniziare il suo iter in Parlamento, dove arrivano 27 proposte di modifica dello stesso Governo che vanno dall’Articolo 18 al ‘refuso’ sui tichet sanitari. Fornero sottolinea come ‘i costi siano tollerabili rispetto ai risultati attesi, di grande importanza’. Risultati che si avranno se il provvedimento riuscira’ a incassare il via libera delle Camere: un obiettivo che ora sembra piu’ vicino, dal momento che fra i partiti sembra si sia raggiunta un’intesa sulle modifiche. Il Pdl ha infatti incassato, cosi’ come annunciato dal presidente dei senatori Maurizio Gasparri, cambiamenti sulla flessibilita’ in entrata e in particolare sulle partite Iva e sui contratti a tempo. Nel primo caso verrebbero escluse dal giro di vite coloro che possono dimostrare di non essere dei lavoratori subordinati mascherati come nel caso di designer, stilisti, informatici altamente specializzati. Nel secondo si tratta di accorciare le pause previste tra un contratto e l’altro. Da parte sua il Pd avrebbe invece ottenuto un incremento dei fondi per gli ammortizzatori sociali dei parasubordinati: si stanno ancora limando le cifre, ma nel caso migliore si tratterebbe di un incremento di 200 milioni spalmato su piu’ anni.
Un esito che fa dire a piu’ di qualcuno che la partita sarebbe cosi’ finita con uno zero a zero in grado di condurre in porto il provvedimento. Gli emendamenti dei relatori saranno comunque formalizzati domani mattina, per poi essere votati solo pero’ la prossima settimana. Tra i capitoli che vengono ritoccati nelle ‘bozze’ di proposta che circolano ma che ancora non sono depositate c’e quello che riguarda i poteri dei giudici, che vengono limitati rispetto a quanto previsto dal ddl, nei casi dei licenziamenti disciplinari e quello dei ticket per i disoccupati, la cui esenzione viene ripristinata. Novita’ anche per i congedi dei padri: si prevede che sara’ obbligatorio un giorno. Poi sara’ facoltativo e in accordo con la madre per gli altri due giorni previsti.
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