Nel mese di aprile il numero di attivazioni di nuovi contratti di lavoro è stato di 756.926, a fronte di un numero di cessazioni pari a 546.382: il saldo positivo risulta quindi di 210.544 unità. È quanto emerge dai dati diffusi dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali sulla dinamica dei contratti di lavoro.
Nel mese di aprile sono state 35.883 le trasformazioni di rapporti di lavoro a tempo determinato in rapporti a tempo indeterminato: erano 19.144 nello stesso periodo del 2014. Delle nuove attivazioni, 171.515 sono contratti a tempo indeterminato: considerando che le cessazioni di questo tipo di contratto sono state 122.979, il saldo attivo risulta pari a 48.536 unità.
Sempre riguardo le nuove attivazioni, 475.273 sono contratti a tempo determinato, 18.443 sono contratti di apprendistato, 38.632 sono collaborazioni e 53.063 sono le forme di lavoro classificate nella voce "altro".
Tra le cessazioni, invece, sono 328.148 quelle a tempo determinato, 13.636 sono relative a contratti di apprendistato, 36.619 a collaborazioni e 45.000 a forme di lavoro classificate nella voce "altro".
Oltre agli sgravi contributivi previsti per tutto il 2015 per le imprese che assumono a tempo indeterminato, nell’analisi dei dati diffusi dal ministero va tenuto conto che aprile è stato il primo mese completo in cui i nuovi assunti hanno visto applicate le regole del contratto a tutele crescenti previsto dal Jobs Act.
Secondo il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, l’aumento di 48 mila contratti a tempo indeterminato "è la conferma di una tendenza che è così dall’inizio dell’anno: sostanzialmente si conferma un aumento dei contratti stabili e si riducono i contratti precari. Questa è una buona notizia perché l’obiettivo del governo è fare in modo che il contratto a tempo indeterminato torni ad essere il modo normale di assunzione".
Intanto, mercoledì prossimo il ministro Poletti ha convocato le parti sociali per un confronto sul decreto legislativo del Jobs Act legato alla riforma degli ammortizzatori sociali: "Temo che avremo grandi delusioni" afferma il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, lanciando un appello affinché "sia un incontro serio, che si discuta concretamente delle ipotesi che hanno, e che indichi l’universalità degli ammortizzatori come un obiettivo del Paese".
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