L’auspicio del ministro Elsa Fornero, ribadito anche oggi, di una ‘rapida approvazione in Parlamento’ della riforma del lavoro, e’ piu’ vicino alla sua realizzazione. Infatti in commissione Lavoro del Senato i due relatori, Maurizio Castro del Pdl e Tiziano Treu del Pd, hanno presentato alcuni emendamenti frutto di un accordo e una mediazione tra i due partiti maggiori, che a questo punto blinda il provvedimento del governo. Il che e’ testimoniato dalle parole di soddisfazione degli esponenti di Pd e Pdl, a partire dal capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri, che nei giorni scorsi aveva invece minacciato una rottura su questo ddl.
Gli emendamenti presentati da Castro e Treu da una parte accolgono le istanze del Pdl sulla flessibilita’ in entrata: per esempio sui contratti a termine le imprese potranno assumere senza obbligo di causale sino a dodici mesi, e il loro numero in certe circostanze puo’ raggiungere il 6 per cento dell’organico; oppure sono stati allentati i vincoli sull’apprendistato e sulle partite Iva. Tutte istanze avanzate dal mondo delle imprese, tant’ e’ che la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, nelle scorse settimane assai critica verso il testo, ha detto che la riforma ‘e’ migliorata’ con gli emendamenti e che addirittura ‘ora puo’ aiutare’.
D’altro canto il Pd incassa diverse tutele per i lavoratori precari, a partire dal salario base per i co.co.pro, e una indennita’ di disoccupazione per essi, seppur in modo transitorio per i prossimi tre anni. ‘Come Pd siamo soddisfatti – ha detto Treu – e’ la prima volta che viene introdotto un compenso di base per garantire i poveri cristi’.
E ‘soddisfazione’ l’hanno espressa i due capigruppo in Senato di Pd e Pdl, Anna Finocchiaro e Maurizio Gasparri, ognuno dei quali ha rivendicato al proprio partito una serie di migliorie al testo. Sta di fatto che, grazie al lavoro certosino nelle ultime 36 ore di Treu e Castro, si e’ giunti a un accordo o compromesso soddisfacente per tutti. Sintetizzato dalla battuta di Treu: ‘io e Castro siamo ormai una coppia di fatto’, rafforzata da quella del sottosegretario Michel Martone: ‘tra i relatori c’e’ stato uno scambio di amorosi sensi’.
Sta di fatto che ora sara’ difficile per entrambi gli schieramenti tirarsi indietro vista la condivisione fin qui raggiunta, rafforzata da un emendamento che da una importante prospettiva di riforma per il Paese: una delega al governo per introdurre in Italia, come in Germania, la partecipazione dei dipendenti agli utili e alla gestione delle imprese. Piu’ che una riforma, una rivoluzione delle vetuste relazioni industriali del nostro Paese.
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