“L’avaro è senz’altro un pazzo: che senso ha, infatti, vivere da povero per morire da ricco?” (Decimo Giunio Giovenale)
“L’avarizia è la forma più sensuale di castità” (Ennio Flaiano)
“Non c’è avaro che non si riproponga di fare, un giorno, una spesa ingente; ma arriva la morte e fa realizzare i suoi progetti all’erede” (Voltaire)
“Che cos’è l’avarizia? È un continuo vivere in miseria per paura della miseria” (Bernard de Fontaine, teologo francese)
“Quando gli dissero che era tempo di lasciare la sua roba, per pensare all’anima, uscì nel cortile come un pazzo, barcollando, e andava ammazzando a colpi di bastone le sue anitre e i suoi tacchini, e strillava: ‘Roba mia, vientene con me!’” (Giovanni Verga)
L’AVARO ALBERTONE
Alberto Sordi certo non prevedeva i problemi legati alla sua eredità. Le notizie di cronaca legate a lui mi confermano un’opinione di sempre: un’esagerata avarizia non è cosa né intelligente né giusta. Spiego di cosa sto parlando. Qualche giorno fa a Roma era in programma un’udienza del processo per l’eredità di Alberto Sordi…
LE MANI SUL SUO PATRIMONIO
Il pm Eugenio Albamonte aveva chiesto 3 anni e 5 mesi per Artadi, factotum della sorella Aurelia (morta nel dicembre 2014), 4 anni per il notaio Sciumbata e l’avvocato Piccolella, due per l’altro avvocato Farina e 2 anni e 6 mesi per gli altri 4 dipendenti che avrebbero partecipato al tentativo di impossessarsi di una parte del patrimonio dell’attore. Erano attesi gli interventi delle difese.
IL RAGGIRO, SECONDO L’ACCUSA
Secondo l’accusa, gli imputati sono la mente e gli autori del progetto che doveva portare Artadi ad avere la piena gestione dell’intero patrimonio della «signorina Aurelia» (la sorella ultranovantenne, anzi quasi centenaria di Sordi). In questa ottica andrebbe letta una donazione di 2,3 milioni al personale di servizio. Una prova generale del successivo raggiro, ma anche un modo per comprare, da parte di Arturo, il silenzio degli altri domestici.
AL DI LA’ DEL PROCESSO…
Non entro certo nel merito del processo, non conosco le carte né le argomentazioni degli avvocati difensori: dunque non so prevedere come andrà a finire la vicenda. Mi limito a questo semplice commento: a cosa serve l’avarizia? Lasci un patrimonio agli eredi e poi, come é successo ad Alberto Sordi, l’eredità provoca litigi, cause giudiziarie, meschinità.
LA SIMPATIA E LA REALTÀ…
Albertone era tanto simpatico che perfino la sua avarizia é stata esaltata. Cosi come la celebre battutaccia sul matrimonio (“Sposarmi io? E cosa faccio, mi metto un’estranea in casa?”).
La realtà è però ben diversa. Agli avari, non celebri e non simpatici come Sordi, di solito chiediamo: “Perché tieni tanto al denaro? Te lo porterai nella tomba?”. Elementare, Alberto, elementare.