Laura Garavini, deputata Pd eletta nella ripartizione estera Europa, ha deciso di presentare una interrogazione al ministro degli Interni per chiedere di “rimuovere da Facebook le pagine inneggianti al fascismo”. Già, proprio così. Lei, comunista fino al midollo, non tollera che sul social network più diffuso al mondo ciascuno possa pensarla come vuole; insomma, Garavini non tollera la libertà sul web.
L’eletta all’estero in un comunicato parla di “minacce di matrice razzista e sessista” e “di insulti” contenuti in questi gruppi inneggianti al fascismo.
Cara onorevole, lei pensa forse che solo in quei gruppi esistano tali cose? Non sia così ingenua, o – se preferisce – non faccia l’ipocrita. Provi a farsi un giro sui gruppi inneggianti al comunismo, su quei gruppi rosso fuoco come lei, dove il simbolo di falce e martello ancora oggi, nel 2013, continua a farla da padrone. Provi a visitare qualcuno dei gruppi antiberlusconiani, ce ne sono a decine. E legga cosa scrivono i vari internauti nei confronti del Cavaliere o di tanti altri esponenti del centrodestra italiano. Legga, persino, come vengono insultati coloro che potremmo definire oggi “fascisti” o che lo furono un giorno.
Garavini ha voluto disturbare persino il ministro dell’Interno per chiedere che venga fatta giustizia. La “sua” giustizia, di lei Garavini, antiberlusconiana convinta, antifascista ma fiera portatrice della bandiera comunista. Proprio lei, in una nota scrive “è ora di porre fine a queste gravi intimidazioni eversive”. Ma ci faccia il favore, l’onorevole Laura Garavini! E sia più seria, pensi a interessarsi agli italiani nel mondo che l’hanno votata! Pensi ai gruppi rossi che su Facebook organizzano vere e proprie “spedizioni” per manifestare violentemente nei confronti di chi non la pensa come loro. Ciò che di recente è successo a Brescia non dice nulla a Garavini?
Garavini esorta – scrive proprio così, “esorto” – il Ministro dell’Interno “a sollecitare la società Facebook a predisporre più efficaci controlli dei contenuti pubblicati onde evitare così gravi violazioni". Ma questo casomai dovrebbe valere per tutto ciò che si scrive su Facebook, e non solo per quanto riguarda i “gruppi fascisti”! Avanti, onorevole, non faccia perdere tempo al ministro, che ha già il suo bel da fare con la situazione tragica che vive l’Italia, anche a livello di sicurezza e di criminalità organizzata. Ma poi chi è questo ministro dell’Interno? Ah, già, è Angelino Alfano, segretario PdL. Ma sì, fattela ‘sta risata Angelino. E poi continua a lavorare per l’Italia, tutta.
Discussione su questo articolo