Il premier slovacco Robert Fico è stato ferito gravemente in un attentato. Il fatto è avvenuto a Handlova, vicino a Bratislava, dove il premier è stato per una riunione di Governo. Colpito ad un arto e al petto, Fico è stato operato d’urgenza.
L’attuale primo ministro slovacco è un politico di lungo corso. Iscritto al Partito Comunista della Cecoslovacchia nel 1987, dopo il crollo del regime comunista cecoslovacco si iscrisse al Partito della Sinistra Democratica, erede del Partito Comunista della Slovacchia.
Nel 1999 Fico fondò Direzione-Socialdemocrazia (SMER). Nato come partito di centro, divenne il partito che è oggi, un partito di centrosinistra che occhieggia alla destra. Per questo motivo, il partito risulta sospeso dal Partito Socialista Europeo.
Fico fu eletto premier della Slovacchia per la prima volta nel 2006 e mantenne la carica fino al 2010. Tornò premier nel 2012 e rimase in carica fino al 2018. Il suo terzo mandato è iniziato nel 2023.
Nonostante sia di sinistra, è molto rigido per ciò che riguarda le politiche migratorie. Inoltre, è contro l’invio di armi in Ucraina.
Certamente, questo voto europeo sembra caratterizzato da inquietudini. Fico ha subito un attentato, qui in Italia è scoppiata la bomba dell’arresto del presidente della Liguria Giovanni Toti, con riverberi sulla politica nazionale e le polemiche sulla magistratura, nei Paesi Bassi c’è un premier dimissionario il cui partito è stato sconfitto alle elezioni ma il vincitore, il Partito della Libertà di Geert Wilders, non riesce a formare il governo; in Germania e in Francia ci sono state le proteste degli agricoltori e gli altri Paesi hanno i loro problemi. Mettiamoci pure la situazione del conflitto russo-ucraino e il quadro è completo.
Non un bel quadro prima del voto europeo.