Durissimo attacco di Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, nei confronti di Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell’Interno del governo Conte. Su Facebook de Magistris accusa il Matteo padano di essere “il ministro dell’insicurezza nazionale, forte con i deboli e debole con i forti”.
Secondo il primo cittadino del capoluogo campano “il ministro dell’Interno, avendo la direzione politica delle forze di Polizia, dovrebbe rispettare la magistratura e non invece attaccarla e chiedere una riforma punitiva perche’ egli, doverosamente, viene indagato (che non vuol dire essere colpevole). L’immediato sostegno di Berlusconi nell’invettiva contro la magistratura alimenta il sospetto che il Cavaliere non sia di opposizione a questo Governo”.
Sul tema immigrazione: “Il ministro dell’Interno se volesse affrontare seriamente il tema della concentrazione di centinaia di immigrati tutti nella stessa zona di una citta’ (vedi strade del quartiere Vasto nella Citta’ di Napoli) e rompere diffuse opacita’ nella gestione di alcuni centri di accoglienza dovrebbe rafforzare l’integrazione diffusa e dare, ad esempio, impulso al protocollo Napoli Citta’ rifugio che abbiamo sottoscritto mesi fa con il Governo (superare i centri di accoglienza straordinari tutti concentrati in una medesima area e favorire gli sprar)”.
Il ministro dell’Interno, sottolinea de Magistris, “deve garantire le liberta’ e i diritti di tutte e tutti, di chi la pensa come lui e di chi si oppone alle sue idee, non deve comprimere le conquiste civili per tutte le persone, senza distinzione di sesso e razza, invece di sostenere politiche contro omosessuali, lesbiche e trans”.
Quel Ministro dell’Interno “inseguito da magistrati e forze di Polizia che cercano i 50 milioni circa che la Lega, di cui egli e’ leader, avrebbe sottratto agli italiani, dovrebbe, dando l’esempio, consegnare subito il maltolto, essendo egli il capo politico delle forze di Polizia. Sig. Ministro 50 milioni circa sono tanti, pensi quanto si potrebbe fare per gli italiani che Lei tanto declama a parole”.